GOVERNO CRUDELE, la costante mattanza verso gli anziani: se volete il CUD scaricatelo da Internet

19 Marzo 2013
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  Sul sito dell’INPS si legge: “La recente legge di stabilità ha previsto per le pubbliche amministrazioni l’utilizzo del canale telematico per l’invio di comunicazioni e certificazioni al cittadino allo scopo di abbattere tempi e costi di consegna. Da quest’anno, quindi, l’Inps renderà disponibile la certificazione unica dei redditi di lavoro dipendente, pensione ed assimilati (CUD) in modalità telematica”.

Siamo ad una svolta storica e questo potrebbe farci piacere perché almeno per il futuro i servizi tra la Pubblica Amministrazione e il cittadino dovrebbero velocizzarsi. Tuttavia, non tutti i cittadini sono pronti per la nuova frontiera informatica e forse bisognava porre più attenzione all’introduzione delle nuove procedure che colpiscono le tante persone in avanti con l’età, ma anche più giovani, che con l’informatizzazione non hanno confidenza.

Riceviamo e pubblichiamo la lettera scritta da un nostro socio, anziano, ma capace di usare il computer, indirizzata alle massime cariche istituzionali della Repubblica.

 Lettera aperta al:

–  Al Signor Presidente della Repubblica
–  Al Signor Presidente del Senato
–  Alla Signora Presidentessa della Camera
–  Al Signor Presidente del Consiglio

E, per conoscenza:

Al Sig. Presidente del’INPS

OGGETTO: gli anziani sono una risorsa.

Quando la vita raggiunge la vecchiaia, o quasi e si avvicina al tramonto, le ansie della giornata si dissolvono e il tempo rallenta. Anzi no. Il tempo passa più veloce.
Superati gli affanni della vita attiva, l’anziano/pensionato, vive il tempo vago dell’attesa. Per molti riguardi egli ritorna quel fanciullo a cui Cristo ha predicato di ritornare.
E’ noto che gli anziani hanno una tenace memoria dei tempi lontani e, purtroppo, dimenticano le cose intorno a loro.
Questa cari lettori, non è una malattia: é la condizione del Saggio o, se volete, del Vecchio. O come ipocritamente oggi si dice, del Grande Adulto.
Nei tempi andati, quando non erano stati inventati i Centri sociali e quando non si sbandieravano simboli della miseria e del sottosviluppo, quando non c’erano i “disobbedienti” e i “no global”, i NO TAV, agli anziani si dedicava uno speciale rispetto di ascolto. Forse perché tutti erano meno impegnati. Oggi si é affaccendati anche nel tempo libero, nelle vacanze, che si consumano in fretta perché il tempo è danaro. Danaro che se ne va.
E allora l’anziano, con la sua lenta saggezza diventa un peso. Un disturbo. Come il bambino, anche l’anziano richiede cura, amore, attenzioni.
Per molti si pone il problema di dove piazzarlo. Come liberarsi della sua noiosa saggezza, del suo quotidiano bisogno di cure.
Chi non ricorda quel significativo brano di Domenico Modugno: “Il vecchietto dove lo metto ?”
Come per i bambini ci sono gli asili e le colonie, come per gli animali domestici ci sono i canili e le autostrade, per l’anziano c’è la casa di riposo. L’ospedale. E perché no ? L’ospizio.
La colpa degli anziani è quella di essere in troppi. Oppure no. E’ quella di vivere.
La crudeltà, la durezza e la civiltà dei nostri tempi si misurano dal trattamento che i Governi riservano  agli anziani, che spesso hanno dedicato allo Stato ed alla Società l’intera vita ed ora, ahimè, chiedono gli ultimi riguardi.
Gli anziani sono una risorsa. Si sente spesso dire alla televisione. Si. Sono una risorsa per le case di riposo e per le badanti.
Chissà se è dello stesso parere il Ministro dell’Economia e delle Finanze.
Se poi l’anziano è in attesa del decreto definitivo di pensione, vive in uno stato d’ansia per timore di essere vittima di un “indebito pensionistico”. Vive con quotidiani attacchi di panico. Ad ogni lettera ad ogni raccomandata. Anche se il mittente è l’amministratore condominiale e non l’INPDAP ora INPS.
Gli stati d’ansia e gli attacchi di panico si moltiplicano durante la discussione della finanziaria nel timore che siano bloccate le perequazioni come avvenuto in tempi passati e recenti. Quasi a significare che l’enorme debito pubblico sia colpa dei pensionati e non degli sciagurati costi della politica.
E per completare la quotidiana mattanza ecco che il Governo colpisce ancora i pensionati sofferenti ed  invalidi (quelli veri) ammalati di alzheimer, di demenza senile, di parkinson claudicanti,  costretti in carrozzella.
Non c’è scampo: se volete il CUD, andate a prendervelo anche se siete vecchi, malati, sofferenti ed abitate in paesi di provincia lontani dalle sedi previdenziali.
Si deve risparmiare ed a pagare sono sempre gli anziani. Quelli che dovrebbero essere una risorsa.

Signori Presidenti  voi avete bisogno  del CUD?

Vincenzo Ruggieri

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