La Commissione Europea finalmente adotta il Programma “Cultura e Sviluppo” 2014-2020

24 Marzo 2015
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BARI – Dopo una lunga quanto interminabile attesa è stato finalmente adottato dalla Commissione Europea il Programma Operativo Nazionale “Cultura e Sviluppo” 2014 – 2020. Il programma è cofinanziato dai fondi comunitari (FESR) e nazionali con uno stanziamento di 490,9 milioni di euro, la somma, però, viene considerata esigua ed insufficiente se si considera che per promuovere e sostenere gli interventi più urgenti ed annosi era stata preventivata una somma pari a 4 volte quella stanziata. Il ruolo di amministrazione proponente e di  Autorità di gestione del programma è stato  affidato al  Ministero dei beni e delle attività culturali. Il programma è destinato a 5 regioni del Sud Italia – Basilicata, Calabria, Campania, Puglia e Sicilia – ed ha come principale obiettivo la valorizzazione del territorio attraverso interventi di conservazione del patrimonio culturale, di potenziamento del sistema dei servizi turistici e di sostegno alla filiera imprenditoriale collegata al settore. “E’ la prima volta che la politica di coesione comunitaria – ha dichiarato il Ministro Franceschini – sostiene un programma nazionale dedicato al settore culturale, confermando il ruolo fondamentale della cultura nelle politiche di sviluppo territoriale. Il Mezzogiorno ha così una straordinaria occasione di rafforzare ed implementare il rilancio del proprio territorio attraverso politiche che integrino turismo sostenibile e cultura, secondo una visione e una strategia che vogliamo estendere a tutto il Paese perché fanno leva sui punti di forza dell’Italia.  Si tratta di un traguardo veramente importante che conferma le capacità programmatiche e progettuali del MiBACT e l’eccellente collaborazione con il Dipartimento Politiche per lo Sviluppo e la Coesione Economica, senza la quale nulla si sarebbe ottenuto. Ringrazio la Commissione Europea per l’attenzione e il sostegno durante tutto il negoziato e le Regioni per aver condiviso la nostra strategia e per la collaborazione futura”.

Inoltre a livello nazionale è pronto un protocollo d’intesa tra i ministeri interessati per il potenziamento della ricerca applicata al patrimonio culturale e al turismo. L’intesa fra Miur e Mibact punta ad offrire gli strumenti per affrontare in modo innovativo il mercato del lavoro valorizzando e mettendo a sistema la rete formativa di Università ed Enti di ricerca. Tra i punti qualificanti dell’Accordo troviamo: il restauro sostenibile e l’introduzione di sistemi tecnologici di controllo del patrimonio culturale, l’utilizzo per la prima volta di tecnologie innovative per la didattica nei luoghi della cultura, teche museali high-tech, i nuovi servizi di fruizione del patrimonio da parte dell’utenza basati sull’uso della tecnologia e della realtà virtuale. C’è da augurarsi che questo importante intervento della Commissione Europea rappresenti un chiaro segnale di inversione di tendenza nelle sue politiche sociali e di maggiore attenzione per il l’inestimabile valore del patrimonio culturale, storico ed artistico presente nelle regioni destinatarie del finanziamento. Salvare dal degrado beni (cito uno per tutti: il patrimonio di Pompei) la cui unicità e straordinaria bellezza porta in Italia ogni anno milioni di visitatori significa creare nuovi posti di lavoro, sviluppare turismo con tutto il relativo indotto e in definitiva creare sviluppo economico in territori che purtroppo ancora oggi devono attingere ai fondi FAS, fondi europei per le aree sottosviluppate, per cercare di superare il gap che da secoli li divide dalle altre Regioni italiane e  dall’Europa.

 Giacomo Marcario

redazione@corrierepl.it

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