Il vile attentato di Parigi deve aprirci gli occhi e farci prendere coscienza che siamo in guerra. Le guerre quando non si possono evitare occorre combatterle.

8 Gennaio 2015
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E’ ormai chiaro che ci hanno dichiarato guerra. Chi? Una società figlia di una cultura cieca che ci riporta ai tempi primordiali della civiltà, puro fanatismo in nome di una religione. Chi non la pensa come noi deve morire. La sua vita non vale un centesimo.

Un discorso a parte va fatto per i terroristi endogeni cresciuti ed educati in occidente. Per loro la religione è solo un pretesto, in realtà essi sono dei frustrati, falliti, ambiziosi che non sono riusciti ad affermarsi nella società civile e cercano la rivincita abbracciando un credo inaccettabile, utopistico.

Ma la civiltà del terrore e questi terroristi, di certo, non hanno alcuna possibilità di vittoria, saranno certamente sconfitti. Le democrazie, almeno inizialmente sono deboli, perché tolleranti finché non si rendono conto della minaccia. Ma poi reagiranno, si mobiliteranno e saranno pronte a combattere la loro battaglia. Prima lo faranno e meglio sarà. Se si lasciano agire i terroristi, senza una forte presa di coscienza essi continueranno a proliferare.

Penso che sia giunto il momento di prendere coscienza del pericolo e di reagire, lasciando da parte il buonismo e il pacifismo sciocco e inconcludente, fine a se stesso.

Prima o poi bisognerà intervenire militarmente anche contro l’ISIS in Irak e Siria.

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