UCRAINA. Cresce la tensione

3 Marzo 2014
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Sale la tensione in Ucraina con le notizie giornalistiche che si rincorrono su un ultimatum lanciato ai militari ucraini stanziati in Crimea, da parte del comandante della flotta russa nel Mar Nero Aleksandr Vitko, con il quale si minaccia un attacco se entro le 05,00 del 4 marzo non si saranno arresi. Certo è che ormai la Crimea e la parte occidentale dell’Ucraina è sotto il controllo delle Forze Armate russe.  I sostenitori di Mosca, che nella penisola sono la maggioranza della popolazione, continuano ad organizzare manifestazioni per protestare contro il “colpo di Stato” avvenuto a Kiev.

La Crimea, che ha quasi 2 milioni di abitanti, il 58% della popolazione è costituita da russi contro un 24% di ucraini (molti dei quali russofoni) e un 12% di Tatari. Questi ultimi costituivano un’etnia più forte prima della loro deportazione in massa decisa da Stalin nel 1944 per “collaborazionismo con gli invasori nazisti”. Poi, dal crollo dell’Urss, i Tatari hanno ricominciato a tornare, creando negli anni frizioni coi russi.

La diplomazia internazionale è al lavoro per una soluzione pacifica della crisi. Tuttavia Putin difficilmente rinuncerà al suo “Progetto Russia” che tende al rilanciare la potenza russa riportando sotto la propria sfera di influenza alcuni territori dell’ex URSS persi. Mosca ricatta Kiev con l’arma economica.

L’Unione Europea ha riuniti d’urgenza i ministri degli esteri della Comunità per concordare una condotta comune sulla crisi ucraina. Il presidente americano Barack Obama dopo aver affermato che la Russia ha violato le norme del diritto internazionale ha aggiunto che la Mosca  si è posta “dal lato sbagliato della storia”. Nel contempo ha annunciato sanzioni economiche e l’esclusione della Russia dal G8.  Il Consiglio di sicurezza dell’Onu si è riunito per una seduta di emergenza alle 20 del 2 marzo 2014. Il segretario generale delle Nazioni Unite, Ban Ki-moon “è gravemente preoccupato per la situazione e continua a monitorare gli eventi”, chiedendo “il pieno rispetto e la protezione dell’indipendenza, della sovranità e dell’integrità territoriale dell’Ucraina”, nonché “l’immediato ripristino della calma e del dialogo diretto tra tutti gli interessati”.

La ministra degli Esteri italiana, Federica Mogherini, ha partecipato in serata ad una conference call con l’Alto Rappresentante per la politica estera dell’Unione Europea, Catherine Ashton e con alcuni suoi omologhi, tra cui Kerry, Hague, Fabius e Sikorski, dalla quale è emersa “l’unanime forte preoccupazione e condanna per la pericolosa escalation della situazione in Crimea”. La Farnesina ha ribadito la necessità “di garantire unità, sovranità, inclusività e integrità territoriale dell’Ucraina”.

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