Il Jazz a L’Aquila

2 Settembre 2023
By

Francesca Bocchi

Da nove anni, quale degna conclusione degli eventi legati alla Perdonanza, nel primo fine settimana

di settembre, L’Aquila diventa Capitale del Jazz, richiamando intenditori e turisti, italiani e non, ma soprattutto gli Aquilani, da sempre amanti della buona Musica.

Al Parco del Castello, in attesa dell’apertura della “due giornate” all’Auditorium, incontriamo Ada Montellanico, Presidente della Federazione Nazionale Jazz.

Secondo la Sua esperienza, che rapporto c’è tra L’Aquila ed il jazz?

In questi 9 anni il rapporto tra L’Aquila ed il Jazz è cresciuto e, con esso, anche l’attenzione, la curiosità e l’interesse dei molti aquilani che non ascoltavano la musica jazz. Gli Aquilani, nelle varie edizioni dell’evento, hanno girovagato per la Città ascoltando jazz ed hanno iniziato ad apprezzarlo. A volte il jazz è visto con una certa distanza, fondamentalmente perché viene ancora vissuta come musica di importazione. Ormai, invece, c’è jazz italiano, molti di noi esprimono, hanno espresso e stanno delineando anche una strada nostra di jazz. Quindi, molti ascoltatori, trovandosi ad ascoltare concerti, si accorgono che è una bella musica, non così complessa né astratta ed irrazionale come molti credevano. Ci sono senz’altro espressioni di jazz un po’ più ostiche, ma questo vale anche per gli stessi musicisti.

Grazie al jazz gli Aquilani si sono potuti riappropriare di posti, quali i cortili. La Sua esperienza?

Bellissima! Si crea sempre una bella energia, i cortili sono meravigliosi. Noi abbiamo visto ricostruire L’Aquila ogni anno. Per me è sempre una sorpresa vedere quel palazzo ultimato, la nuova pavimentazione, un palazzo che prima era un cantiere oggi riaperto. Personalmente, quest’anno ho notato una vera rinascita, è una città più bella di prima, estremamente bella o, forse, bella quanto prima.

Da Aquilani non possiamo che ringraziare ed esserne fieri.

Secondo Lei, come definirebbe il rapporto delle donne con il jazz?

Non si tratta del rapporto delle donne con il jazz quanto piuttosto del rapporto dell’ambiente culturale con le donne. Le donne si stanno sempre più avvicinando allo studio della musica, non solo con il canto ed il pianoforte, strumenti classici che storicamente venivano concessi alle donne. Oggi molte donne sono compositrici, arrangiatrici, direttrici d’orchestra, suonano trombone e contrabbasso. Siamo sempre poche e quindi è anche una questione culturale che appartiene anche a noi, di uscire da quello stereotipo, da quell’immagine in cui ci hanno racchiuso ed inquadrato. Siamo noi stesse che dobbiamo liberarci da questa immagine che non ci appartiene più e sempre di più vediamo grandi artiste che si fanno strada in Italia ed in Europa. Ringraziamo Ada Montellanico anche per quello che il jazz ha fatto per L’Aquila e godiamoci l’edizione 2023 de Il jazz italiano per le terre del sisma “Movimenti”.

Programma: https://www.jazzallaquila.it

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