DdL 991del Senato della Repubblica – riabilitazione disertori della I^ Guerra Mondiale

11 Novembre 2020
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Disposizioni per la riabilitazione storica degli appartenenti alle Forze Armate Italiane

condannati alla fucilazione dai tribunali militari di guerra nel corso della prima Guerra mondiale

Il disegno di Legge è in discussione al Senato. Di seguito le considerazioni in merito del Presidente Nazionale di ASSOARMA, Gen. C. A. Mario Buscemi, che pur comprendendo umanamente quanto accaduto sono da respingere con fermezza “espressioni di onore” verso quegli sventurati.

Condividiamo pienamente le considerazioni del Presidente Nazionale di ASSOARMA.

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Nel dicembre 2014, centenario dell’inizio della Grande Guerra, in occasione dell’incontro di fine anno con le più alte Autorità politiche, militari e civili dall’Amministrazione della Difesa, ebbi l’opportunità di affermare quanto segue:

“Fra i tanti modi di ricordare quell’evento che sconvolse il mondo è doveroso porre in risalto il nostro devoto riconoscimento verso quanti quella guerra combatterono con dedizione spinta fino all’estremo sacrificio. E questo a fronte del manifestarsi, da parte di autorevoli fonti, di affermazioni intese invece a valorizzare coloro che, per debolezza o codardia, tentarono di sottrarsi al proprio dovere di soldati e di cittadini. È giusto avere pietà per i più deboli e per i più sfortunati, ma non li si può certo porre fra i protagonisti della storia ed onorarli alla stessa stregua di quanti seppero tenacemente combattere fino alla vittoria”.

Mi riferivo al disegno di legge, allora in corso di approvazione alla Camera dei Deputati, che proponeva la riabiltazione di coloro che, per gravissimi reati o per la triste prassi della decimazione all’epoca in vigore, avevano subito la pena capitale con processi, talvolta anche sommari, nel corso del conflitto.

Il testo, approvato e inviato al Senato, dopo essere stato a lungo accantonato per i comprensibili dubbi che suscitava, è in questi giorni all’esame della Commissione Difesa (DdL 991).

In merito – nella certezza di interpretare i sentimenti degli oltre 700mila membri delle Associazioni d’Arma – sento il dovere di confermare quanto da me allora dichiarato e di rinnovare la pietà verso quegli sventurati che a distanza di cento e più anni possono essere ricordati con umana comprensione e forse anche meritare perdono (a meno che non si tratti di taluni gravi ed infamanti reati), ma respingo con fermezza che siano loro attribuite espressioni di “onore”, come risulta dal testo della proposta in esame, e che vengano considerati come eroi, ponendoli sullo stesso piano, nel formalizzarne e divulgarne il ricordo, di quanti diedero la vita combattendo da soldati per la Patria.

Le Associazioni d’Arma, nella consapevolezza della sensibilità e del rispetto verso i più alti Valori della notra storia che ispirano i membri del Parlamento, auspicano una formulazione equilibrata e dignitosa di quanto in corso di trattazione.

E questo anche per evitare che nelle giovani generazioni, alle quali questa legge dovrebbe essere dedicata, insorgano perplessità sui principi cui fare riferimento e sui comportamenti da tenere in occasione di scelte drammatiche che impongano grandi sacrifici.

Roma, 9 novembre 2020 Gen. C.A. (c.a.) Mario Buscemi

Presidente Nazionale di ASSOARMA

 

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