USCITO L’ULTIMO NUMERO DI ABRUZZO NEL MONDO.

20 Ottobre 2019
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 vol38[1]PESCARA – Fresco di stampa il numero di settembre-ottobre della rivista bimestrale “Abruzzo nel mondo”, dedica ampio spazio alla recente visita in Abruzzo del segretario di stato americano Mike Pompeo, discendente di emigrati abruzzesi, il primo di discendenze italiane a ricoprire l’alta carica nel Governo USA. La visita a Pacentro e Sulmona è raccontata da una corrispondenza da New York di Dom Serafini e da un articolo di Generoso d’Agnese, che ricostruisce il singolare incontro con altri pacentrani rientrati in paese dopo una vita negli Stati Uniti. Per Pompeo un’immersione nel passato nella terra dei suoi avi, che ha rivelato l’umanità all’ex capo della CIA,  il quale ha anche dichiarato di aver fatto una deviazione rispetto al  viaggio ufficiale a Roma, per soddisfare una richiesta specifica dell’anziano padre Wayne Pompeo. Il direttore della rivista Antonio Bini auspica che sua visita incoraggi e stimoli altri americani di terza o quarta generazione a far riemergere le proprie  origini italiane.

20190902_180405 (2)In copertina compare anche un articolo di Yuko Hosaka, da anni legata all’Italia, che sintetizza, in esclusiva, lo speciale dedicato all’Abruzzo apparso sulla rivista giapponese Italia Zuki (Amo l’Italia), che esalta i sapori tradizionali della cucina regionale, muovendosi alla scoperta di realtà meno frequentate, agriturismi e osterie, piccole aziende produttrici impegnate nel salvaguardare e valorizzare antiche produzioni, come i grani antichi (solina, farro, saragaolla), ma anche i formaggi. Apprezzamento hanno suscitato gli arrosticini e come  curiosità hanno generato le diverse denominazioni che assumono in varie parti dell’Abruzzo. Lo sfondo dell’ancestrale mondo pastorale è anche arricchito da un articolo sugli zampognari, grazie alla collaborazione dell’Associazione Zampogne d’Abruzzo. La Hosaka sottolinea che se la cucina esercita una grande attrattiva, va anche considerata la disponibilità e il diffuso senso di ospitalità degli abruzzesi, che secondo il direttore della rivista Massimo Matsumoto giustifica ancor oggi l’attualità dell’etichetta regionale di “forte e gentile”.

Ma nella rivista compaiono altri articoli di rilievo, come quello di Roberta Di Fabio, che ricostruisce il sogno americano dell’imprenditore Anthony D’Alessandro, nell’imminenza dei suoi cinquant’anni di attività nel settore delle divise militari, che ho hanno portato la sua azienda familiare a diventare nel corso del tempo un’industria,  accreditata fornitrice di accademie militari, tra cui quella di prestigiosa di West Point. D’Alessandro, emigrato ventenne dalla sua regione, è impegnato nell’associazione abruzzesi del Delaware. La rivista, con un articolo di Francesca Esposito, si occupa della scomparsa in Scozia di Stefania Spanò, giovane scienziata di fama internazionale e docente dell’Università di Aberdeen, per la quale è stata avviata una raccolta fondi per promuovere una borsa di studio per giovani laureate abruzzesi e molisane.

Il prof. Nicola Mattoscio approfondisce un particolare tipo di emigrazione, quella forzata durante l’occupazione tedesca. I cosiddetti IMI (Internati Militari Italiani). Un fenomeno assai poco conosciuto e studiato,  soprattutto nel centro sud Italia.  L’articolo fa emergere numeri drammatici per l’Abruzzo: 1636 furono i morti, mentre 11.148 riuscirono a rientrare in Italia, e anticipa un convegno che si terrà a Pescara il 23 e 24 ottobre sul tema: “Prelievo della manodopera delle aree occupate del Meridione: il caso Abruzzo”, presso la Fondazione Pescarabruzzo. In un altro articolo di Alessandra Di Nicola che scrive del libro di Maria D’Alessandro “Relatos en la memoria de los inmigrantos de Abruzzo”, pubblicato in Argentina e giunto alla terza edizione. Si tratta di un libro che fa emergere la memoria collettiva della comunità di emigrati abruzzesi e molisani di Berazategui, città dell’area metropolitana di Buenos Aires. Andrea Di Marino ricorda la scoperta dell’Abruzzo interno e di Opi alla fine degli anni venti da parte del grande grafico olandese M.C. Escher, il quale realizzò  numerose opere ispirate dai piccoli paesi della montagna abruzzese.

Completano il numero diverse altri articoli riguardanti ad esempio i vari riconoscimenti ricevuti da Goffredo Palmerini nell’estate appena trascorsa per l’intensa attività giornalistica svolta sulla stampa italiana all’estero e numerosi altri articoli, relativi alla dedica di una strada a Sergio Marchionne nel comune di Fossacesia, il murales realizzato a Sulmona per ricordare la giovane Fabrizia Di Lorenzo, assassinata a Berlino alla vigilia di Natale del 2016  e numerosi altri articoli. Viene infine annunciato che da questo numero la rivista raggiungerà 26 Istituti Italiani di Cultura all’estero, seguendo i maggiori flussi della vecchia e della nuova emigrazione abruzzese nel mondo.

 

  • Immagini allegate: foto di Yuko Hosaka scattata nel villaggio di Decontra e la copertina di Italia Zuki

 

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