IL NERVOSISMO DELLA FRANCIA E DEI SUOI GOVERNANTI.

29 Luglio 2017
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Foto ANSA dal WEB

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La Francia si è sempre atteggiata a Grande Potenza e considera l’Italia poco affidabile. Da qualche anno mostra un insolito nervosismo in politica estera e, in particolare, un interesse smodato per la Libia.

Evidentemente il controllo di quel territorio riveste un interesse rilevante per i suoi obiettivi strategici, mai dichiarati.

Fu Sarkozy, appoggiato da Gran Bretagna e USA a destabilizzare la Libia con l’eliminazione di Gheddafi. Ma tali azioni non hanno portato a nulla di concreto, solo caos: due governi e due parlamenti, oltre 400 tribù armate che si auto governano.

L’intervento dell’ONU ha portato all’insediamento del governo Sarraj che sarebbe l’unico legittimo.

A questo punto, la Francia, membro permanente del Consiglio di Sicurezza dell’ONU, si schiera e sostiene il governo di Haftar (comandante dell’Esercito Nazionale Libico), chiaramente illegale.

Sul fronte dei migranti, altra estemporanea iniziativa. Macron blocca le frontiere e convoca in Francia i due capi dei governi libici per cercare un accordo. Risultati zero, solo una gelida stretta di mano davanti alle telecamere, una “pagliacciata” (Antonio Ferrari in TGCOM24).

Ma la Francia fa parte dell’Unione Europea e non dovrebbe agire fuori dalla linea politica dettata da quest’ultima?

Un’altra linea di azione illegale che si ripete ad ogni iniziativa.

Tralasciamo la questione FINCANTIERI.

A questo punto sorge spontanea una domanda: cosa sarebbe successo se avesse vinto la Le Pen?

CERCASI URGENTEMENTE PERSONA PREPARATA E RESPONSABILE PER LA GUIDA POLITICA IN FRANCIA.

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