SALUTO DEL GEN. B. RINO DE VITO AL PERSONALE DEL 9° REGGIMENTO ALPINI IN PARTENZA PER IL LIBANO.

7 Ottobre 2015
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L’Aquila, caserma “Pasquali Campomizzi”.

Il Gen. B. Rino DE VITO, Comandante Militare Regionale dell’Esercito per l’Abruzzo, ha rivolto il proprio saluto al personale del 9° Reggimento Alpini  in partenza per il Libano che opererà inquadrato nell’ambito della B. alpina “Taurinense” subentrata alla Brigata Aeromobile “Friuli”.

La missione UNIFIL è nata con la Risoluzione 425 adottata in data 19 marzo 1978 da parte del Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite, a seguito dell’invasione del Libano da parte di Israele (marzo 1978). Successive Risoluzioni hanno prorogato, con cadenza semestrale, la durata della missione.

Con la Risoluzione n. 1701 dell’11 agosto 2006 il Consiglio di Sicurezza dell’ONU ha previsto il potenziamento del contingente militare UNIFIL fino a un massimo di 15.000 uomini, da schierare in Libano in fasi successive, espandendo l’area di operazioni a tutto il territorio libanese a sud del fiume Litani.

In tale contesto le unità di UNIFIL, su richiesta del Governo libanese, agiscono come “forze cuscinetto” tra i contendenti. L’Italia, allo scopo di contribuire all’incremento del pacchetto di forze a disposizione di UNIFIL, partecipa alla missione internazionale – denominata in ambito nazionale Operazione “Leonte”.

L’Italia partecipa alla Missione Internazionale, denominata “Leonte” in ambito nazionale, con un contingente di 1100 militari.

Il comando della forza nazionale è stanziato presso la base “Millevoi” in Shama (sede del Comando del Settore Ovest di UNIFIL), mentre l’unità di manovra ed i supporti sono dislocati tra le basi di Al Mansouri, Shama e le basi operative avanzate lungo la “Blue Line”.

All’Italia è altresì affidato il comando del Sector West di UNIFIL che, dal 13 aprile 2015, è al comando del Generale di Brigata Salvatore Cuoci, già Comandante della Brigata Aeromobile “Friuli”. In tale ambito opera la Task Force italiana in Libano che gestisce le unità di manovra e di supporto fornite da altre nazioni quali: Armenia, Brunei, Estonia, Finlandia, Ghana, Irlanda, Malesia, Repubblica di Corea, Slovenia e Tanzania e Serbia.

 

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