L’Agenzia per la Promozione Culturale di Sulmona riflette sul “Futuro delle Biblioteche pubbliche”.

14 Ottobre 2013
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Si è conclusa ieri 13 ottobre la maratona dei servizi bibliotecari con apertura no-stop -dal 7 al 13 ottobre-  della Biblioteca Regionale “G. Capograssi” dell’Agenzia per la Promozione Culturale di Sulmona, caratterizzata da una serie di iniziative importanti, quali incontri culturali, proiezioni cinematografiche, musica, letture ad alta voce, salotti letterari, convegni e tante altre occasioni di incontro. Le attività sono state organizzate in relazione alle diverse esigenze culturali degli utenti  di ogni fascia di età, dai bambini della Scuola Primaria, agli studenti delle  Scuole Superiori (Liceo Classico Ovidio, Psicopedagogico Vico,  Artistico Mazara), ai cittadini cultori della buona musica, delle buone letture ad alta voce, di un buon film, che con la loro presenza hanno attestato il gradimento e richiesto il ripetersi dell’iniziativa. E’ stata anche l’occasione per riflettere sul “Futuro delle Biblioteche pubbliche” in un incontro al quale hanno partecipato autorevoli relatori(Antonella Agnoli, Tito Viola-AIB, Walter Capezzali-Deputazione di Storia Patria)  e la Regione Abruzzo,rappresentata da Paolo Antonetti dirigente del Servizio Beni e Attività Culturali. Dall’incontro è emersa la necessità di una revisione della materia, dell’adeguamento dei servizi bibliotecari alle nuove esigenze delle collettività ed è stata lanciata nell’APC di Sulmona, la proposta di una nuova legge regionale sulle biblioteche pubbliche abruzzesi, subito accettata dai rappresentanti della Regione Abruzzo, sulla quale lavoreranno i relatori intervenuti al Convegno.

Attenzione  alle  biblioteche dunque intese come  luogo di scambio di idee più che di informazioni (dato che oggi l’informazione si trova ovunque e non più solo in biblioteca), luogo di incontro e di conversazione, di convivenza di modi differenti di utilizzare i servizi da parte di pubblici differenti e coesistenti.

La biblioteca deve evolversi in un modello di biblioteca come “luogo culturale e sociale” ha asserito Antonella Agnoli, che prova a colmare  la distanza esistente tra i servizi bibliotecari e l’istruzione, dall’altro di sostituire l’immagine tradizionale – e ormai in declino – della biblioteca con servizi più moderni ed attraenti.

La biblioteca, dunque, non come insieme di funzioni definite a priori ma come risposta ad un bisogno che nel tempo muta.

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