La Calabria delle positività: il Consorzio Sociale Goel, l’antimafia di Gratteri, l’auspicio di Paolini e il cinema di Amelio

6 Agosto 2013
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GIOIOSA JONICA – Cose buone dalla Calabria. Il Consorzio Sociale Goel ha festeggiato i primi dieci anni della “missione cambiamento”, con un  affollato convegno a Gerace. Messe in evidenza le “cose buone” realizzate  dal 2003, quando “è stato avviato un percorso di animazione e creazione di impresa insieme al vescovo  mons. Bregantini (oggi arcivescovo di Campobasso) e alla Pastorale Sociale e del Lavoro di Locri-Gerace”. Il presidente Vincenzo Linarello è stato molto chiaro: ”Si e’ fatto tanto. Si farà tanto altro ancora. Per rompere il muro del destino avverso”. La positività del fare, contro la negatività della rassegnazione. La parola “cambiare” per “dire no alle mafie ed ai poteri occulti, per la democrazia ed il bene comune” è stata pronunciata spesso nel caldo inizio d’agosto geracese, ricorrendo anche all’incisivo termine dialettale “cangiari”. E Cangiari  è diventato  anche un marchio che “si colloca nel segmento alto della moda italiana”. Linarello ha precisato che “le collezioni Cangiari sono interamente realizzate in Calabria, con materiali pregiati e lavorazioni artigianali di alta qualità”.

 Poi con orgoglio ha annunciato: ”Le nostre creazioni sono entrate nell’Alta Moda di Milano, Parigi e Londra”. E ha dato anche un’altra notizia positiva: ”L’Enit ha approvato il progetto “i Viaggi del Goel” per la promozione del turismo calabrese in tutto il mondo. Pacchetti turistici per offrire una immagine nuova della Locride e della Calabria, per far conoscere l’esperienza di un popolo e di tanti giovani che lottano contro le ingiustizie, le mafie e l’emarginazione sociale. L’obiettivo è stato fin dall’inizio quello di far nascere amicizie e relazioni da trasformare in  “Alleanze” per il cambiamento”. Proposte concrete. ”E’ così che si combatte la mafia, Goel sta facendo la cosa giusta. Nessun cedimento. Niente compromessi. Questo mette in difficoltà  le cosche”, ha detto il dott. Nicola Gratteri, uno dei magistrati calabresi più esposti nella lotta alla criminalità organizzata. ”E’ importante coinvolgere i giovani. Parlare con loro. Far capire che non conviene essere mafiosi”. La scuola contro la mafia. Più cultura per fermare l’incultura mafiosa che provoca disastrosi effetti sulla collettività. Gratteri tiene lezioni antimafia, da un capo all’altro dell’Italia ed anche all’estero, fin da quando è  entrato in magistratura: ”Vado nelle aule scolastiche da 26 anni ”. Sempre con lo stesso impegno. Sia da magistrato “sconosciuto” negli anni ’80 e sia oggi  da magistrato “conosciuto”  in tutto il mondo per le grandi inchieste contro le multinazionali del crimine.

 Utilizza i giorni di ferie e non percepisce compensi, neanche come membro della Comitato anticrimine voluto dal Presidente del Consiglio Enrico Letta per combattere l’illegalità a tutti i livelli. Una missione all’insegna della solidarietà”. L’antimafia si fa così”, sottolinea. E non risparmia le critiche a quanti “si fanno pagare per partecipare ai convegni”. Parla della confisca
dei beni: “Siamo messi male. Un bene diventa fruibile dopo 20 anni. Un edificio costruito senza rispetto delle regole, con il cemento depotenziato, dopo il lungo abbandono raggiunge una condizione di fatiscenza che non è più conveniente adibirlo a ufficio pubblico, sia per i costi di ristrutturazione che per la sicurezza. Meglio abbatterli, realizzare parchi, strutture sportive e ricreative per giovani e anziani”. La positività della “missione cambiamento” di Goel è stata sottolineata ampiamente nei tantissimi e qualificati interventi. In una regione dove le “cose buone” non hanno lunga vita, i dieci anni di attività di Goel “sono un traguardo eccezionale”.

 Marco Paolini ha fatto un elogio ed un augurio: “Stiamo festeggiando una eccezione, tra dieci anni speriamo di essere nuovamente qui a festeggiare una regola. L’imprenditorialità di Goel dovrà essere un modello positivo non solo per la Calabria, ma da esportare anche nelle regioni economicamente più forti del Nord Italia”. Missione positività da portare a termine. Ed e’ emblematico che in tempi difficili come quelli che stiamo vivendo, messaggi di incitamento a non farsi prendere dallo scoramento vengano da autorevoli personaggi della magistratura, della cultura e del cinema. Dopo il successo del 1998  con Così ridevano ,il grande regista calabrese Gianni Amelio a settembre ritorna a Venezia con “L’intrepido”, un film che ha per protagonista Antonio Albanese. Titola “la Repubblica“ di venerdì 2 agosto: Amelio ci riprova.”Stavolta racconto il lavoro, alla Chaplin”.  Intervistato da Maria Pia Fusco dice: “Penso che oggi sia un dovere essere positivi, essere intrepidi”.  Pensare positivo, reagire, costruire, guardare con ottimismo al futuro. Dal coraggio della grande squadra di Goel guidata da Linarello  alle lezioni di legalità di Gratteri; dall’invito a far diventare l’eccezione una regola di Paolini al dovere della positività auspicato da Amelio.Fatti, non parole. Perché bisogna anche far vedere le cose buone della Calabria!

Domenico Logozzo 

 3 agosto 2012

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