La crisi nel MALI e la risoluzione n. 2085 del Consiglio di Sicurezza dell’ONU

10 Marzo 2013
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La crisi nel Mali che ha visto l’intervento unilaterale del governo Francese si è andata internazionalizzando a seguito della risoluzione n. 2085 del Consiglio di Sicurezza dell’ONU per appoggiare ogni iniziativa locale e regionale tendente a limitare l’estendersi della crisi fornendo assistenza alle autorità di Bamako.

Il 17 gennaio 2013  i Ministri degli Affari Esteri dell’Unione Europea, in attuazione alla  Risoluzione UN n. 2085, hanno approvato la missione di assistenza militare denominata “European Union Training Mission – Mali” (EUTM – Mali) con compiti di addestramento, formazione e supporto logistico alle Forze Armate Governative dello Stato del Mali.

La missione Eutm prevede il dispiegamento di oltre 550 militari europei impegnati in operazioni di addestramento e assistenza anche se solo la metà saranno adibiti a compiti addestrativi. Alla missione contribuiranno 22 paesi che forniranno 200 formatori (tra i quali 4 squadre di istruttori italiani) più una compagnia di 150 uomini destinati alla “force protection” (ai quali contribuiranno, per ora, Spagna e Repubblica Ceca), 50 uomini saranno assegnati allo stato maggiore ed altri 150 (a quanto pare tedeschi) alla logistica ed i servizi medici.

Il Comando della missione è stato assegnato ad un Generale di Brigata francese che sarà anche responsabile della sicurezza della sede del Comando della missione, presso la capitale Bamako e dei campi d’addestramento a Koulikoro. Il vice comandante potrebbe essere un colonnello italiano.

Il 18 gennaio ha preso avvio la missione internazionale di sostegno per il Mali, a guida africana, denominata “African – led  International  Support  Mission  to  Mali” (AFISMA), sotto egida delle Nazioni Unite.

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