RAPPORTO 2012 DELLA MARINA MILITARE ITALIANA

29 Gennaio 2013
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Il Rapporto 2012 è la pubblicazione annuale che, oltre a tracciare un bilancio dei risultati conseguiti, rappresenta uno strumento di analisi statistica dell’attività svolta dalla Marina Militare al servizio del Paese.

Il documento si apre con la presentazione del Capo di Stato Maggiore della Marina Militare Italiana, Ammiraglio Binelli Mantelli, prossimo Capo di Stato Maggiore della Difesa da giovedì 31 gennaio 2013.

Illustrando il Rapporto 2012, l’Ammiraglio Binelli Mantelli ha affermato la necessità per l’Italia di avere libero uso del mare attraverso il quale è possibile accedere ai mercati internazionali ed alle fonti di energia da cui l’Italia è fortemente dipendente.

L’Italia, immersa a centro del Mediterraneo, rimane il primo Paese in Europa per volume di importazioni via mare ed al terzo posto per le esportazioni. Con circa 1600 navi la flotta mercantile italiana è l’undicesima mondiale e la quarta in Europa.

Le difficoltà economiche a livello globale, ed in particolare dell’Italia, impongono l’adozione di misure straordinarie, provvedimenti che si tradurranno in una contrazione dello strumento militare e nell’opportunità e necessità di ristrutturare e razionalizzare l’intera organizzazione, in un momento in cui la stabilità del sistema internazionale è soggetto a numerose situazioni di crisi.

La marcata vocazione marittima dell’Italia con la necessità di accedere liberamente e in maniera competitiva ai mercati mondiali, assieme alla complessità ed all’impressionante reattività delle interazioni globali, contengono fattori di grande vulnerabilità che richiedono attenzione, lungimiranza e saggezza.

L’opera di ristrutturazione avviata nel 2012, molto complessa, comporta una forte riduzione dell’organico e della flotta, oltre ad una radicale rivisitazione della struttura organizzativa. I programmi e il riassetto organizzativo si tradurranno in sensibili riflessi nel medio e lungo periodo. Se avranno successo l’ Italia potrà contare in una Marina più snella, più moderna e più reattiva, capace di intervenire ovunque necessario per la salvaguardia degli interessi vitali per il Paese.

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