FLUSSI MIGRATORI DAL NORD AFRICA

13 Luglio 2012
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Gli avvenimenti dell’ ultimo mese: il 19 giugno il naufragio di una barca di clandestini vicino alla costa tra Leuca e Torre di Vado, il 28 giugno sbarco di almeno 84 persone in Salento (tra cui una donna incinta, un’altra donna e 5 bambini di età compresa tra i tre e i quattro anni), per finire ai 54 morti disidratati, dopo un viaggio di 15 giorni, che avevano cercato di raggiungere la costa italiana, ripropongono con sempre maggiore forza il fenomeno dei flussi migratori dal nord Africa verso l’Europa e l’Italia in Particolare, nonché la pericolosità delle rotte marittime. Dall’inizio dell’anno ad oggi sono circa 1.300 le persone giunte via mare dalla Libia in Italia e l’ UNHCR stima circa 170 le persone disperse in mare per giungere in Europa dalla Libia.

Le Primavere Arabe che hanno interessato Tunisia, Egitto e Libia, non ancora politicamente concluse, con riflessi negativi sugli equilibri politici consolidati e sul controllo del territorio, hanno influito pesantemente sulle condizioni di vita degli immigrati che in quei paesi si erano rifugiati e che ora cercano altre mete per il loro futuro determinando un incremento dei flussi migratori attraverso le rotte che collegano le coste nord-africane alle regioni del sud Europa.
Non si tratta tanto, perciò, di un aumento improvviso di migranti nord africani, che abbandonano il proprio paese nel pieno di una crisi politico-istituzionale ed economica; si assiste piuttosto ad un aumento di migrazioni dall’Africa sub-sahariana di persone che transitano nel Nord Africa e che si giovano dell’allentamento del sistema dei controlli che quei paesi avevano in passato predisposto.
Ciò non vuol dire che non esistano rischi di improvvisi e incontrollati aumenti dei flussi migratori verso le sponde mediterranee dell’Europa – Italia in primis – provenienti direttamente dalla popolazione nord-africana.

Laurens Jolles

‘Emerge con chiarezza che i flussi dal Nord Africa saranno una costante, non dipendono solo dalla primavera araba. Ci saranno sempre, sono i numeri ad oscillare, c’e’, quindi, la necessità’ che vi sia in via ordinaria da parte del ministero dell’Interno una certa flessibilità per rispondere di anno in anno’. Lo ha detto il delegato dell’UNHCR per il Sud Europa, Laurens Jolles, intervenendo a una tavola rotonda del CIR (Consiglio italiano per i rifugiati) e dell’EMHRN (il network euromediterraneo per i diritti umani).
‘Quando c’e’ un arrivo superiore alla norma – ha aggiunto Jolles – si risponde dichiarando lo stato di emergenze. Invece c’e’ bisogno di una strategia ordinaria per rispondere agli arrivi’.

Raffaele SUFFOLETTA

 

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