ARMONIZZAZIONE DELLA DISCIPLINA PREVIDENZIALE NEI COMPARTI DIFESA E SICUREZZA

5 Maggio 2012
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DISTRUTTE LE PENSIONI DI ANZIANITA’ IN RELAZIONE AL GRADO RIVESTITO

ADDIO ALLA PENSIONE PRIVILEGIATA 

Da tempo era nell’aria l’ipotesi della soppressione del trattamento di privilegio di cui all’art. 64 del D.P.R. 1092/1973 relativo al trattamento di quiescenza dei dipendenti civili e militari dello Stato.

Sciolto nell’acido uno dei migliori Testi Unici mai emanati nella legislazione  nella Repubblica Italiana. Col pretesto dell’armonizzazione delle discipline previdenziali, e con un atto di bassa macelleria legislativa vengono, con un colpo di machete, soppressi diversi diritti acquisiti mortificando gli appartenenti al comparto “Sicurezza-Difesa” e dei Vigili del Fuoco.

Il provvedimento è previsto dall’art. 24, comma 18 del d.l. n. 201/2011 “allo scopo di assicurare un processo di incremento dei requisiti minimi” armonizzandoli con quelli generali introdotti dalla manovra economica previste per le altre categorie di personale. In altre parole o con espressioni domestiche significa “tagliare” e/o “sopprimere” diritti acquisti nell’ultimo cinquantennio.

Lo schema di regolamento prevede:

–  un generalizzato innalzamento di “requisiti anagrafici/contributivi”  (che finezza di espressione tecnica) per la pensione anticipata e di vecchiaia;

–  la riduzione da 5 a 2 anni il periodo massimo di incremento figurativi dell’incremento figurativo di anzianità (volo, serv. aeronavigante ed  operativo, ecc.);

– abolizione dell’ausiliaria,

I rappresentati di Comparto “ Sicurezza-Difesa” e dei Vigili del Fuoco hanno a loro volta presentato una controproposta intesa ad escludere la soppressione dell’ausiliaria e delle supervalutazioni  nel rispetto della specificità professionale. Di tale proposta, manco a dirlo, non se ne è tenuto conto. Per cui è stata elaborata altra bozza che prevede:

–  un sostanziale innalzamento dei limiti di età per il conseguimento della pensione di vecchiaia da un minimo di 63 anni ad un massimo di 66 anni entro il 2018. (attenzione è sparita la pensione di anzianità legata al grado);

–  la possibilità, a decorrere dal 1° gennaio 2013, di accedere alla pensione anticipata alternativamente in presenza di una anzianità contributiva minima di 42 anni e 3 mesi ovvero della quota non inferiore a “96” determinata dalla somma dell’età, non inferiore a 59 anni e con una anzianità contributiva non inferiore a 36 anni(es. 60+36 – 59+37);

–  l’applicazione a tutti degli adeguamenti alla speranza di vita di cui all’art. 12 del d.l. 76/2010 (si andrà in servizio anche con il bastone e/o la carrozzella);

–  il riconoscimento della pensione privilegiata esclusivamente a chi ha riportato menomazioni nell’adempimento degli obblighi di servizio che comporti la riforma;

–  la soppressione dell’ausiliaria nonché la riduzione del periodo massimo dell’anzianità figurativa da 5 a due anni. Ovviamente fatti salvi i periodo maggiori già maturati al 30 giugno 2012.

Non  è più prevista la pensione di anzianità. Significa che la pensione sarà erogata al raggiungimento  dell’età in relazione alla speranza di vita: da 63 nel 2013 a 66 nel 2018.

Con tale provvedimento viene ad  essere sostanzialmente modificato lo Stato Giuridico degli Ufficiali di cui alla L. 113/1954  Capo II “CESSAZIONE DAL SERVIZIO PERMANENTE” perdendo, pertanto, l’armonica disciplina con il T.U. delle pensioni di cui al DPR 1092/1973.  In modo particolare:

–  la cessazione dal servizio per limiti di età in relazione al grado rivestito;

–  l’aspettativa per riduzioni di quadri;

– l’aspettativa per infermità dipendente da causa di servizio e non;

– la perdita del grado;

– l’applicazione della legge sull’avanzamento.

 

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4 Responses to ARMONIZZAZIONE DELLA DISCIPLINA PREVIDENZIALE NEI COMPARTI DIFESA E SICUREZZA

  1. marcello on 10 Maggio 2012 at 16:09

    Credo sia giusto togliere l’ausiliaria, che scopo ha? Già da tempo nella Polizia di Stato è stata abrogata. Se questo deve essere lo scotto da pagare, credo sia il minimo anche in considerazione che sono pochissimi a goderne, quindi chi se ne importa, tra l’altro credo sia giusto, non vedo l’utilità che persone over 57 – 60 anni debbano usufruire di un aumento della pensione a carico del dicastero della Difesa, tra l’altro già in difficoltà, quindi queste risorse possono indirizzarle in altri progetti, come un’assicurazione integrativa ai fini pensionistici per quelli che andranno in pensione tra 20 anni. La riduzione da 5 a 2 anni degli anni figurativi, anche questa potrebbe essere accettata a condizione che venga rispettata la caratteristica particolare della Difesa e della Sicurezza, anche in considerazione che in altri Paesi Europei, faccio un esempio, in Germania raggiunto il limite di 55 anni d’anzianità (a prescindere dagli anni di servizio) si viene posti in quiescenza.

  2. Vincenzo Ruggieri on 19 Maggio 2012 at 16:48

    Il commentatore Marcello non sa che l’istituto dell’ausiliaria già previsto per il disciolto Corpo delle Guardie di Pubblica Sicurezza diventata poi Polizia di Stato, non fu abrogata per espressa previsione di legge. Fu soppressa perchè con la legge 121/1981 le Guardie di Pubblica Sicurezza “persero” lo status militare comprese le stellette ragion per cui l’istituto dell’ausiliaria non aveva più ragione d’essere.
    In quella circostanza la Polizia di Stato perse anche il trattamento di privilegio ripristinato successivamente a seguito un nuovo provvedimento di legge.
    Anche i gradi non sono più ome quelle delle FF.AA. Per esempio il Capitano è Vice Commissario, il Ten.Col. è Vice questore.

  3. giorgio on 19 Settembre 2012 at 10:41

    ma perchè bisogna sottostare alle decisioni di quella gente che non sa cosa sia uno stipendio da 1.500 € al mese….
    Bisognerebbe scendere tutti in piazza, tutte le FF.AA e far valere i nostri diritti acquisiti..
    A casa tutti….vergogna

  4. Vincenzo Ruggieri on 1 Ottobre 2012 at 06:30

    Giorgio ha ragione.
    Sono le conseguenze del governo tecnico e delle teorie bocconiane.

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