IL MONDO IN FERMENTO

23 Novembre 2011
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IL NOSTRO FUTURO

Speranze, incertezze, timori

Leggere i giornali ed ascoltare i TG diventa, ogni giorno di più, impresa per stomaci forti. Il mondo è in fermento, forse come è sempre stato in passato, ma di certo ognuno di noi ne è molto più consapevole di quanto non fossero i nostri nonni.
I fronti di effervescenza sono numerosi. Se non altro per prossimità geografica, ciò che preoccupa gli Italiani e gli Europei è la crisi economica che non accenna a scemare, nonostante il Governo Monti in Italia, il cambio di Governo in Grecia e Spagna, Mario Draghi alla BCE. La crisi nella quale si dibatte l’Occidente è la crisi
dei Fondi sovrani, investe cioè gli Stati ed attacca elementi strutturali, i basilari dell’Economia. Questo è il motivo per cui le politiche che ciascuno Stato pone in essere si dimostrano inefficaci a fronteggiarla.
L’epidemia sta investendo uno ad uno i Paesi dell’area Euro, nemmeno la Francia si è dimostrata immune ed anche i “suoi” investitori si ritrovano tremanti di fronte agli scenari preoccupanti che stanno facendo perdere il sonno ai Greci ed agli Italiani, per ora!
Nemmeno in politica estera c’è di che stare allegri.
Gheddafi è morto e la sua tirannia definitivamente tramontata (forse), ma sul Nord Africa continuano a soffiare venti di guerra e rivoluzione. L’Egitto è tornato tragicamente alla ribalta con la guerriglia di piazza Taharir, ma nemmeno altrove la situazione è del tutto tranquilla: in Siria la repressione si sta facendo sempre più pesante, in Iran lo sviluppo dell’atomica a fini evidentemente militari pare ormai inevitabile. Ulteriore fonte di preoccupazione è la situazione israelo-palestinese, questione irrisolta che trascina con sé conseguenze inintenzionali ed esacerba i rapporti fra Stati sulla base di ideologie eminentemente religiose.
Aggiungo a tutto ciò le bizzarrìe del clima, che in questo bigio autunno 2011 sta mettendo in ginocchio la nostra splendida Penisola, seminando morti e disastri da Nord a Sud, mostrando una parità di trattamento degna di nota. Chissà, forse è dalla Natura che i Politici dovrebbero trarre insegnamento…
Insomma, il mondo è in fermento, fermento determinato da cause molto diverse ma con èsito uguale. Cosa aspettarci per il futuro? Ritengo che la mutevolezza della situazione determinerà anche un cambiamento di vertice, un ribaltamento di prospettive ed un’alternanza di ruoli. Forse è giunto il momento di prendere contezza del fatto che sullo scenario internazionale si sono già affacciati altri attori, che gli USA hanno perso – o stanno perdendo – il carisma che li caratterizza da circa 60 anni. E’ tutto normale, rientra tutto nella logica dei corsi e ricorsi storici; il mondo cambia, i popoli evolvono, cambia lo stesso Pianeta. Oggi ci troviamo di fronte all’inarrestabile ascesa di Paesi considerati un tempo in via di sviluppo: la
Cina e l’India sono le locomotive dell’Oriente, ma anche il Sud Africa ed il Brasile sarebbero da tenere in debita considerazione come gli Stati del Nord Africa, nonostante l’attuale tumulto. Per esempio, gli spot pubblicitari televisivi del Marocco sono sotto gli occhi di tutti: se non si è già visto lo spot, si fa fatica a pensare che si tratti di un Paese “extracomunitario”. Ripeto: la situazione va mutando, è in continuo rivolgimento agevolata dalla globalizzazione, dall’interconnessione costante fra tutte le parti del mondo, anche quelle più remote, quella interconnessione che trasferisce virus ed epidemie, ma anche buone pratiche. Il cambiamento è una sorta di Tao cinese, ha in sé il buono ed il cattivo, il positivo ed il negativo; spesso
spaventa, di contro alla quotidianietà che tranquillizza.
Pensare a cosa possa riservarci il futuro è questione di chiromanti, impossibile ed inattendibile qualsiasi previsione.
Il futuro appartiene a coloro che credono nella bellezza dei propri sogni” E. Roosevelt

  Francesca Bocchi

 

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One Response to IL MONDO IN FERMENTO

  1. Raffaele on 23 Novembre 2011 at 17:36

    “Goditi la vita finchè sai il mondo in che direzione sta girando, cammina su di esso con passi leggeri fin quando si presenterà in discesa.
    Magari un giorno le cose si invertiranno, e ti affannerai ad inseguire la vita, correndo su di un mondo che ti sembrerà un tapis rulan in pendenza”

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