Cartoline da Torino”, a cura di Adriano Pugno

22 Febbraio 2023
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La città narrata con brevi scritti in un libro di grande interesse

Nicola F. Pomponio

TORINO – Il libro “Cartoline da Torino”, a cura di Adriano Pugno (L’Erudita, 2023), che qui si presenta, possiede una originale tessitura che lo rende di notevole interesse. Si tratta infatti di una numerosa serie di brevissimi scritti (non superiori alle 100 parole) in cui i vari autori descrivono aspetti particolari della città subalpina.

Sono, appunto, come cartoline e chi, ormai tanto tempo fa, le scriveva senz’altro ricorderà lo sforzo di sintesi ma anche la volontà di colpire l’immaginazione del destinatario con poche, precise, preganti espressioni. Quindi non lunghe lettere ma rapidi schizzi che, nelle composizioni più riuscite, raggiungono un’icasticità di grande valore. Ovviamente i contributi sono molto diversi secondo le diverse sensibilità, preparazioni, esperienze degli autori ma, insieme, descrivono quasi impressionisticamente Torino.

Si evidenziano così alcune particolarità, talvolta del tutto sconosciute, di questa città. C’è chi ha, giustamente, sottolineato l’importanza di percorrere le vie con lo sguardo rivolto verso l’alto per poter ammirare i bei stucchi che spesso impreziosiscono i palazzi, chi ha rievocato ricordi d’infanzia di una Torino antiquaria che non esiste più, chi nell’osservazione delle rive del Po ha descritto dolenti ricordi legati a una semplice casetta, e così via.

Un libro “impressionista” nel senso più profondo e interessante del temine. Impressioni di vita e luoghi vissuti. Talvolta comici, talvolta surreali, ma sempre affettuosi. Non potevano mancare le “cartoline” della Torino operaia, con i suoi “baracchini”, ma di estremo interesse sono i ricordi legati all’immigrazione meridionale vista anche nel lato positivo di superamento di una condizione di sottomissione patriarcale attraverso degli sgargianti pantaloni gialli.

E poi le pertinenti riflessioni sulla viabilità cittadina con le umoristiche annotazioni sulla singolarità dei controviali (altra particolarità tutta torinese) o le nuove sfide poste da un’immigrazione di persone provenienti da realtà totalmente differenti dalla nostra. Insomma, una ricognizione a tutto campo su Torino che ci riconsegna l’immagine di una grande città al di fuori dei soliti luoghi comuni; un luogo ricco di storia e di storie, ripieno di aspetti particolari, spiazzanti, vitali.

Siamo così lontanissimi da descrizioni patinate o turistiche, agli antipodi dalla retorica della “città d’arte” o della città della Fiat o della “città magica”; Torino, in queste cartoline, si offre attraverso le particolari suggestioni del ricordo, della speranza, della quotidianità. Un libro che si legge d’un fiato e che, nella semplicità e immediatezza degli scritti, dà molto da pensare.

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