Bodycam, in arrivo uno strumento per l’ordine pubblico.

20 Giugno 2022
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Le bodycam sono uno strumento di documentazione degli accadimenti e di tutela del personale operante

Articolo tratto dalla rivista ufficiale dell’Associazione Nazionale Polizia di Stato Fiamme d’Oro. Anno XLIX  n.1 gennaio – marzo 2022. 

A cura della Redazione.

POLIZIA E CARABINIERI AVRANNO IN DOTAZIONE LE APPARECCHIATURE PER DOCUMENTARE GLI EVENTI

Il Capo della Polizia Lamberto Giannini ha firmato la circolare che autorizza le questure d’Italia a utilizzare i sistemi di ripresa personali bodycam. Sono in tutto mille i dispositivi in dotazione, e saranno utilizzati da poliziotti e carabinieri impegnati nei servizi di ordine pubblico.

Le bodycam sono assegnate “quale ulteriore strumento di documentazione degli accadimenti e, nel contempo, di tutela del personale operante”. I filmati saranno conservati per una durata di sei mesi dalla data di effettuazione della ripresa. Si tratta di apparecchi di ripresa da spalla o da petto; di questi, settecento saranno in dotazione ai reparti mobili di Polizia, altri duecentocinquanta andranno ai battaglioni dell ‘Arma.

UNO STRUMENTO CON DIVERSE FINALITÀ

Il Capo della Polizia ha spiegato che “il modello di gestione dell’ordine pubblico, in eventi di rilievo o a rischio, ha messo chiaramente in luce come una puntuale ed efficace attività di documentazione video fotografica degli stessi, soprattutto nelle fasi critiche, risponda a diverse finalità, sia con riferimento a specifiche esigenze probatorie sia sul piano della comunicazione istituzionale”. La dotazione delle apparecchiature di ripresa è stata preceduta da una valutazione sulla privacy, in particolar modo sull’impatto che queste hanno sul trattamento dei dati personali. Per questo sono state recepite le osservazioni del Garante della privacy.

DISPOSIZIONI RIGOROSE PER L’UTILIZZO

L’utilizzo delle bodycam seguirà un rigoroso schema operativo. Il responsabile del servizio di pubblica sicurezza disporrà l’avvio della registrazione” ogni qualvolta l’evolversi degli scenari faccia intravedere I ‘insorgenza di concreti e reali situazioni di pericolo di turbamento dell’ordine e della sicurezza pubblica, o quando siano perpetrati fatti costituenti reato”.

Anche il capo contingente o il comandante di squadra cui sono assegnate le telecamere potranno avviare la registrazione, sempre secondo gli stessi requisiti. La registrazione terminerà “quando venga meno la necessità di documentare gli eventi Come si può vedere, le situazioni in cui si possono utilizzare le bodycam sono ben definite e non lasciano spazio a dubbi. Per questo, se la registrazione è stata avviata accidentalmente, oppure “in assenza del requisito della necessità” o in previsione di “situazioni di criticità non verificatesi”, l’ufficiale di polizia dovrà disporre la cancellazione.

MONITORARE L’ATTIVITÀ Dl AGENTI E MANIFESTANTI

Al termine del servizio di ordine pubblico, l’operatore autorizzato collegherà le bodycam alle docking station che si trovano nei Reparti mobili o nei battaglioni dell’Arma.

Una volta scaricati i contenuti multimediali, i file saranno cancellati automaticamente dalla memoria delle videocamere e andranno a finire in uno spazio di archiviazione dedicato. I filmati potranno essere utilizzati dagli operatori della polizia scientifica per la ricerca di immagini che, in caso di condotte penalmente rilevanti, dovranno essere trasmesse all’autorità giudiziaria.

I dispositivi sono stati utilizzati per la prima volta nelle manifestazioni studentesche di febbraio a Roma e Milano. Dopo le polemiche che hanno fatto seguito agli incidenti tra Polizia e studenti dei mesi scorsi, il Ministero dell’Interno Lamorgese ha deciso di dotare gli agenti delle Forze dell’ordine di bodycam per monitorare le attività di agenti e manifestanti.

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