Baby gang e disagio giovanile, un fenomeno che riguarda tutti.

19 Gennaio 2023
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Allarme preoccupazione per l’aumento di atti violenti commessi da minori

Articolo della redazione “Fiamme d’Oro”

Rivista ufficiale dell’Associazione Nazionale della Polizia di Stato

Bari, sabato 22 ottobre: baby gang in azione, due ragazzini pestati per strada. Roma, sabato 29 ottobre: senzatetto aggredito a calci in faccia. Milano, mercoledì 1novembre: baby gang tenta di irrompere nella cabina di guida del treno. E ancora, nella stessa giornata: blitz contro la baby gang a Torino, 5 minorenni perquisiti a casa e denunciati per rapina. Questi sono soltanto alcuni titoli di fatti avvenuti in pochissi­mo tempo nel nostro Paese. Hanno tutti gli stessi protagonisti: i mino­renni. Quello delle baby gang è un fenomeno criminale che è cresciu­to nel periodo post pandemia, e che rischia di diventare un allarme sociale vero e proprio.

UN’ANALISI STRUTTURATA

Da chi sono composte, dove sono e cosa fanno le gang giovanili in Italia? Il centro di ricerca Transcrime dell’Università cattolica, il Dipartimento della pubblica sicurezza e il Dipartimento per la giustizia minorile e di comunità hanno svolto uno studio sul fenomeno nel no­stro Paese.

Con il rapporto esplorativo Le Gang Giovanili in Italia è stato svolto un lavoro per fornire una classificazione e una mappatura della presenza di queste bande giovanili. Il rapporto è stato realizzato da Transcrime,  il  centro di ricerca interuniversitario sulla criminalità transnazionale dell’Università cat­tolica del Sacro Cuore, Almamater studio rum università di Bologna e Università degli studi di Perugia, in collaborazione con il Servizio ana­lisi criminale del Dipartimento del­la pubblica sicurezza del Ministero dell’Interno e il Dipartimento per la giustizia minorile e di comunità del ministero della Giustizia.

Le informazioni alla base di questo studio sono state raccolte sia attra­verso gli Uffici della Polizia di Sta­to e dell’Arma dei carabinieri, sia attraverso gli Uffici di servizio so­ciale per minorenni (Ussm). Questi dati sono stati ulteriormente integrati tramite la raccolta e l’analisi di notizie apparse su giornali na­ zonali e locali  o agenzie di  stampa.

DOVESONO E COSA FANNO


Questure o Comandi Provinciali dell’Arma dei Carabinieri che hanno riportato la presenza di gang giovanili sul loro territorio di competenza
tra il 2019 e il 2021 (Transcrime-Le
Gang Giovanili in Italia)

Il risultato ha evidenziato che le gang giovanili sono attive nella maggior parte delle regioni italiane, con una leggera prevalenza del Centro-Nord rispetto al Sud del Paese e sono principalmente com­poste da meno di 10 individui, in prevalenza maschi e con un’età compresa fra i 15ei 17 anni.

I crimini realizzanti con più fre­quenza sono reati violenti come risse, percosse e lesioni, atti di bullismo, disturbo della quiete pubbli­ca e atti vandalici. Meno frequenti e di solito commessi da gruppi più strutturati, sono lo spaccio di stu­pefacenti o i furti e le rapine. Le vittime sono per la maggior parte loro coetanei.

QUATTROTIPIDIGANG

Dall’analisi emerge inoltre come vi siano quattro tipi principali di gang con caratteristiche differenti e una diversa distribuzione sul territorio. Le più diffuse sono quelle prive di una struttura definita e per questo si rendono responsabili di attività violente occasionali. Al secondo gruppo appartengono le gang che si ispirano o hanno le­gami con organizzazioni criminali italiane e sono presenti special­mente nel Sud del Paese, d ove le loro azioni sono spesso legate alla volontà di accrescere il proprio status criminale, con l’auspicio di entrare a far parte dei clan mafiosi. Una terza classificazione riguarda quelle bande che si ispirano a organizzazioni criminali o gang estere; sono presenti prevalentemente in aree urbane del Nord e del Centro del Paese e sono composte in prevalenza da stranieri di prima o seconda generazione. L’ultimo gruppo riguarda quello delle gang con una struttura definita ma senza riferimenti ad al­tre organizzazioni, le quali sono presenti in tutte le macro aree del Paese e composte in prevalenza da italiani. Compiono spesso reati come furti o rapine, ma anche reati violenti. Non sono solitamente dotate di simbologie particolari, né hanno interesse a pubblicizzare le proprie azioni.


Variazione della presenza di gang giovanili dichiarata dalle Questure sul loro territorio di competenza negli ultimi cinque anni (Transcrime – Le Gang Giovanili in Italia)

PERCHÉ SI ENTRA NELLE GANG

Tra i fattori che spingono i giova­ ni ad aderire a una gang giovanile sono particolarmente rilevanti: rapporti problematici con le famiglie, con i pari o con il sistema scolastico, difficoltà relazionali o di inclusione nel tessuto sociale e un contesto di disagio sociale o economico.

Influente è anche l’uso dei social network come strumento per rafforzare le identità di guppo e generare processi di emulazione o autoassolvimento.  Diversi studi hanno evidenziato come la recente pandemia da Co­vid-19 abbia avuto un forte impat­to sulla quotidianità dei ragazzi, causando un peggioramento delle condizioni oggettive e soggettive di benessere personale. Questa situazione si è innestata in un conte­ sto già particolarmente critico che vede da diversi anni il nostro paese caratterizzato da difficoltà strutturali per i più giovani. Ne sono un esempio i significativi livelli di abbandono scolastico e le difficoltà nell’inserimento dei giovani nel mercato del lavoro. Questi fatto­ri hanno contribuito a esasperare situazioni di marginalità, disagio psicologico o esclusione sociale di giovani e giovanissimi che sono spesso alla base di comportamenti devianti o criminali.

UNFENOMENOINAUMENTO

Negli ultimi anni, sta avendo un particolare rilievo nel dibattito pubblico italiano il tema delle gang giovanili. Sempre più spesso i media locali e nazionali riportano, infatti, azioni criminali o devianti compiute da gruppi di giovani o giovanissimi. Ad esempio, in Italia da gennaio ad aprile 2022 sono stati pubblicati 1.909 articoli contenen­ti riferimenti a “gang giovanili” o “baby gang” su giornali o agenzie stampa nazionali e locali. Questo numero da solo supera il numero totale di articoli simili pubblicati intuttoil2021 (1.249) ed è più di due volte il numero di articoli del 2020 (741).

COSASISTAFACENDO E COSASIPUÒANCORAFARE

Tra le attuali misure adottate per il contrasto delle gang giovanili emerge come raramente sia stato ipotizzato, contestato o accertato il reato di associazione per delinque­ re (exart.416 c.p.). Questo denota in parte anche l’assenza di un rife­rimento legislativo per inquadrare il fenomeno in maniera precisa. Ri­guardo il percorso di riabilitazione e reinserimento sociale dei membri delle gang giovanili che hanno commesso dei reati, la sospensione del procedimento connessa alla prova è lo strumento privilegiato, mentre la detenzione avviene solo in casi isolati. È opinione diffusa che un’attività di contrasto fondata unicamente sulla repressione sia inefficace. Al contrario, viene sottolineatala necessità di azioni e interventi sinergici fra le diverse istituzioni, comprese scuole e famiglie, mirati allo sviluppo di percorsi di educazione alla legalità, alla partecipazione attiva nella so­cietà civile e a risolvere o attenuare le problematiche specifiche di par­ticolari  contesti socio economici.

COSAFALAPOLIZIA

La Polizia di Stato è da sempre vicina ai giovani, con iniziative di legalità portate avanti soprattutto nelle scuole e nei territori più espo­sti alla criminalità, con le sezioni giovanili delle Fiamme Oro, i gruppi sportivi della Polizia di Stato, che tolgono dalla strada molti giovani. Per le vittime e per chi è testimone di violenza, la Polizia ha realizzato l’app Youpol, dove è possibile denunciare in modo anonimo atti di bullismo e di violenza.

Da molti anni gli specialisti della Polizia Postale incontrano inoltre genitori, insegnanti e studenti con il progetto itinerante Una vita da social, una campagna di sensibilizzazione sui rischi e i pericoli in Rete e sull’uso scorretto dei social network.

Inoltre, dedicato agli studenti delle primarie, nelle scuole viene di­stribuito “Il mio diario” l’agenda scolastica ricca di suggerimenti e consigli rivolti allo sviluppo di una cultura della legalità.

(per approfondimenti: Savona Erne­sto U., Dugato Marco e Villa Edoardo (2022), Le Gang Giovanili in Italia. Milano: TranscrimeUniversità Cat­tolica del Sacro Cuore)

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