La mia vita tra i Masai in Tanzania Bepi Di Giulio, veterinario e ricercatore, in lotta contro la Febbre sulla costa orientale del Paese africano, fra scienza, interessi e corruzione

25 Maggio 2016
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Bepi Di GIULIO nel Monastero del Terzo Millennio con Colleghi e Studenti dell’Istituto LILLA di Francavilla Fontana_Aprile 2016

 

 

(bdigiulio@habari.co.tz: Arusha-Tanzania e Brindisi)

 

 MESAGNE (Brindisi) – Lunedì 23 maggio 2016, alle ore 18:30, presso l’Auditorium del Convento dei Cappuccini di Mesagne, sede dell’ISBEM, Bepi Di Giulio, veterinario e ricercatore, ha parlato della sua esperienza in Tanzania, tra i pastori Masai. Presente all’incontro il prof. Alessandro Distante, presidente dell’ISBEM, struttura medico scientifica e di formazione all’avanguardia nel Mezzogiorno.

In Europa, grazie a qualche programma televisivo, sappiamo che da anni i Masai – sia in Kenya che in Tanzania – combattono per sopravvivere e difendere il loro territorio. Oggi rischiano di perdere la loro battaglia assediati come sono da bracconieri e multimiliardari che, supportati da politici locali corrotti, vogliono comprare le loro terre per organizzare safari. Se gli stessi Masai hanno trovato il modo per difendersi da tale “aggressività” (stanno unendo le loro terre per creare un nuovo tipo di riserva naturale autogestita, che salva le loro case, le tradizioni dei loro antenati e crea al contempo un corridoio naturale per il passaggio di gnu, elefanti e leoni), la stessa cosa non sta avvenendo per il caso della ECF, cioè la febbre della costa orientale, che va prevenuta per salvare le loro mucche. Esiste l‘antidoto (cioè un vaccino) per tale malattia, ma il suo impiego fraudolento rischia di distruggere i capi bovini da cui dipende in grandissima parte l’economia di questi popoli africani.

Infatti, l’ECF è una malattia dei bovini che può arrivare ad uccidere l’80% dei vitelli nei primi sei mesi di vita quando invece l’uso appropriato darebbe la protezione del 100%. C’è l’evidenza che l’iniezione di metà della dose del vaccino invece della dose intera comporta che i bovini non più protetti muoiano a causa dell’ECF. Il danno e la beffa in quanto i pastori Masai pagano il doppio per le vaccinazioni e non proteggono i loro animali. Dal 2012 ad oggi, in due soli distretti della Tanzania, sono morti più di 200,000 bovini con conseguenze disastrose per l’economia e finanche per la sopravvivenza degli stessi Masai. Purtroppo, il supporto delle organizzazioni internazionali, profit e non profit, contro queste vaccinazioni fraudolente non è stato quello che il mondo occidentale e le persone oneste si sarebbero aspettato. Anzi …!

Bepi Di GIULIO, Veterinario e Ricercatore_Aprile 2016

Bepi Di Giulio è un ricercatore brindisino che ha lavorato 30 anni in Africa dove si è recato non solo per esercitare la sua professione di Veterinario e ricercatore, ma anche per diffondere i concetti di società civile, generosa ed altruista, che ci sforziamo di affermare e realizzare nel nostro Occidente. Nel 1995 ha conosciuto il popolo dei Masai e a loro ha dedicato e dedica moltissime energie. In questa conferenza, la storia che ci racconterà e le esperienze da lui vissute fra i Masai e nel mondo della cooperazione internazionale non solo arricchiranno gli uditori sul ruolo dei vaccini per debellare le malattie di umani e animali, ma ci diranno anche a quale grado di abiezione l’uomo può arrivare quando mette il profitto al centro dei suoi interessi, come obiettivo primario dei suoi percorsi di vita.

Monastero del 3° Millennio: www.isbem.it/m3m

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www.isbem.it

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