NON CHIEDETEMI DI FARE LA FEMMINA – STO PENSANDO

7 Dicembre 2011
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Non chiedetemi di fare la femmina – sto pensando
Un libro di Manuela D’Alessio

Quando mi chiesero di preparare una recensione al libro “Non chiedetemi di fare la femmina (sto pensando)” di Manuela D’Alessio, pensai che un uomo sarebbe stato più adatto: un punto di vista opposto, in grado di cogliere, meglio di una donna, sottintesi e sfumature.
La prefazione di Giobbe Covatta, quindi, costituiva per me la più grande attrattiva di tutto il libro e, da quella, ho iniziato la mia lettura.
Covatta mi ha spiazzato: “[…] Io non posso scrivere la prefazione ed un libro di femmine scritto da una femmina”. Come no? Perché no? Allora provo io…Così è iniziata la mia avventura, novella Indiana Jones alla scoperta delle pagine proibite. E mi sono divertita. Sì, divertita, a volte perfino con le lacrime agli occhi, a leggere la gall(in)eria di prototipi di donne che l’autrice ha classificato sotto svariate etichette. Emerge un quadro a tratti sarcastico di noi donne, che suggerisco di leggere con distacco e la dovuta ironia. Emerge con forza un universo femminile poliedrico, variegato e coloratissimo e, in ogni “species” tratteggiata, ho riscontrato aspetti che in qualche modo mi si addicevano. “Species” di un solo “genus” – dicevo – che non è quello “femminile”, ma, per dirla con Einstein, “umano”!
Troppo spesso si cade nella tentazione di apporre etichette: buono/cattivo, bianco/nero, maschio/femmina. Noi donne, al pari degli uomini, siamo esseri pensanti, capaci di costruirci il nostro futuro; ci occupiamo della prole per atavica abitudine perpetuatasi nei secoli e collaboriamo con gli uomini a procacciare i mezzi di sostentamento per il gruppo cui apparteniamo. Sappiamo divertirci e ci piace farlo come ci piace tanto cambiare, essere diverse, a volte osare, per stupire gli altri e noi stesse. Non siamo come i panda, non siamo cioè in via d’estinzione né una categoria a parte: i tassi di natalità ci danno vincenti, eppure tendiamo – noi stesse – a ghettizzarci e, a volte, compiangerci. Forse “facciamo le donne” più di quanto siamo consapevoli e, di questo, semmai ci rendiamo conto a tarda età, spesso al cospetto di tante teen-agers che si affacciano per la prima volta alla vita e ci prendono come inconsapevole esempio. Niente “ismi”: no al femminismo e no al maschilismo! Solo uomini e donne, due metà di una stessa mela, a vivere la vita con i suoi alti e bassi – spesso altissimi e bassissimi
– con desideri, speranze ed aspirazioni. E’ tempo di fare pace, cercare/trovare l’altro che è in noi, accettare tale diversità ed operare costruttivamente insieme.
Non credo ci siano pregi femminili e vizi maschili: non cadiamo in questa frequente tentazione. La vita va vissuta per quello che è e val la pena viverla. “Sorriderci sopra” è il segreto del successo e per questo non c’è etichetta di sesso che tenga!

Francesca Bocchi

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One Response to NON CHIEDETEMI DI FARE LA FEMMINA – STO PENSANDO

  1. Raffaele on 7 Dicembre 2011 at 13:19

    Concordo con COVATTA, un uomo non può arrischiarsi a recensire un libro di “femmine”, una donna si perchè le conosce bene. Noi ne prendiamo atto e cerchiamo di utilizzare le informazioni in esso contenuto per conoscere al meglio il nostro “complemento”.
    Raff

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