APPROVATA PROROGA IN SERVIZIO per il 2022 PER IL PERSONALE MILITARE SANITARIO NOMINATO PER L’EMERGENZA PANDEMICA.

9 Marzo 2022
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UN BENEFICIO CHE APRE LA QUESTIONE DEL RIMANENTE PERSONALE DELLA RISERVA SELEZIONATA DELLE FORZE ARMATE .

(Valerio Arditi, 22/02/2022)


Nell’ambito del Decreto Milleproroghe è stato approvato l’emendamento  del Capogruppo di Forza Italia in Commissione Difesa Maria Tripodi, che autorizza lo stanziamento di € 3.678.770 destinato alla proroga delle ferme di medici e infermieri militari, nominati direttamente nel grado tra il personale civile per chiamata diretta a domanda per gestire l’organizzazione della somministrazione di vaccini. Un atto che la stessa deputata ha definito doveroso verso chi si è distinto mettendo a repentaglio la propria vita per i pericoli connessi al contagio. I beneficiari dell’emendamento sono 37  Ufficiali medici e  265 Sottufficiali infermieri delle Forze Armate  che rimangono in servizio fino al prossimo giugno 2022 per adesso. Questo risultato non poteva passare inosservato da parte del sottosegretario alla Difesa, on. Giorgio Mulè il quale non ha mancato di esprimere la sua soddisfazione per l’iniziativa ringraziando il Ministero della Difesa. Ovviamente la particolare vicenda ha messo in allarme alcuni sindacati militari che ora auspicano una stabilizzazione di questo personale sanitario, stante le necessità espresse dalla Difesa per le  attuali esigenze sanitarie.

Tutti queste attenzioni e riconoscimenti ovviamente non passano inosservate da parte del  personale militare non sanitario che fa parte della Riserva Selezionata delle Forze Armate. Anche questi uomini e donne in uniforme sono state impegnati nel periodo pandemico e anche se non impegnati direttamente nelle operazioni sanitarie, hanno continuato a servire il Paese rimanendo esposti ai medesimi rischi diffusi e generalizzati di chi si sposta in periodi di lock down per  raggiungere  il proprio Comando e destinazione dove per condurre i propri compiti si sottopone a tensione e rischi di eguale portata, considerato che il virus non guarda in faccia a nessuno almeno in linea di principio. Per loro ovviamente non c’è nulla in pentola nonostante sia oramai acclarato che per effetto della legislazione speciale a cui i militari sono sottoposti, questi vengono esclusi da qualsiasi procedura di stabilizzazione.

Esclusi ora dai benefici riservati al personale sanitario, esclusi già dalla precedente stabilizzazione prevista dal Decreto legislativo n. 75 del 2017, hanno lasciato ogni speranza di giustizia a cui sono però sfuggiti i Vigili del Fuoco, stabilizzati dal piu’ anziano in avanti e gli Ufficiali dei Carabinieri che grazie alla doppia lettura del comma 219 come forza di polizia, in servizio a tempo determinato da almeno tre anni in base alle lettera dell’articolo 1, comma 519 della legge n. 296 del 27 dicembre 2006, sono transitati in servizio permanente. Tutti fatti che impongono una rilettura di una categoria di personale che rimane indietro e che soprattutto rimane esclusa da ogni beneficio, riordino concreto e attenzione.

La disparità di trattamento rimane e permane davanti a questo ennesimo provvedimento quando in effetti manca un consistente intervento sanatorio normativo insieme a una riformulazione del codice dell’ordinamento militare cui sin’ ora nessuno ha dato un contributo definitivo. Sicuramente la tematica non è di facile approccio ma dall’altro lato è mancata una azione politica fatta alla vecchia maniera, cioè risolutiva, benefica e basata su fondamenti di giustizia amministrativa. Anche se nell’ultimo riordino è stata data una finestra a questi ufficiali per il passaggio in servizio permanente, dall’altro la manovra è rimasta solo nominativa in quanto i posti riservati a questi ultimi lo sono anche per il resto del personale militare, marescialli, sergenti e caporali e quindi in definita pochi posti o nessuno.

Infine questo concorso “virtuale” è stato concepito in maniera punitiva in barba a tutte le previsioni amministrative. I vincitori se ufficiali perdono il grado rivestito e ritornato “sottotenenti”! Una manovra che si commenta da se e che lascia evidente quanto siano importanti questi militari per chi ha potere decisorio sulle loro carriere.

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