dall’Europa a 28 più uno alla Germania a 27 di Danilo De Masi

9 Settembre 2016
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Settembre 2016

Il 2016 è iniziato con l’Europa a 28 (la Croazia è entrata il 1° luglio 2013) e la candidatura della Turchia ad essere il 29° e si avvia al termine dell’anno con l’uscita del Regno Unito e la prospettiva di diventare – entro breve – una “Grande Germania” a ventisette, in attesa di “sdoganare” Albania, Bosnia, Kosovo, “former …. Macedonia” 1 e quella Serbia-Montenegro alla cui aggressione, nel 1999, anche l’Italia ha contribuito sulla base di elementi 2 che si sapevano – almeno in parte – artefatti.

Se si giunse all’istituzione della Comunità Europea … includendovi l’Italia e la Germania, lo si dovette al democristiano Adenauer ed al socialdemocratico Friedrich Ebert (per la Germania); a De Gasperi con Pella e Scelba, Saragat mediatore con la Francia, ed al Segretario liberale Benedetto Croce (che non vide realizzato l’avvio essendo scomparso nel 1952) per l’Italia; a Robert Schuman per la Francia, non meno che all’Olandese Sicco Leendert Mansholt (Paesi Bassi). Diversamente il progetto sarebbe stato quello di un “Benelux” 3 allargato con prudenza.

I tre Paesi “pre-fondatori” rispetto agli altri tre (Francia, Germania ed Italia) rappresentavano entità ed esperimenti “federali” sin dal tempo dell’Impero Romano dal cui sistema – appunto “federale” – trassero il progetto delle “Sette Provincie” che diedero vita ai “Paesi Bassi” senza che prevalesse la maggiore, ovvero l’Hollandia. Il Belgio, a dispetto del nome che Giulio Cesare attribuì ad una delle tre Gallie (e rappresentando uno dei ceppi antropologici dell’Inghilterra) ha sempre avuto difficoltà a sentirsi “uno”. Quella che i Romani chiamarono Europa (per estensione del concetto mitologicogeografico che i Greci avevano del Nord-Ovest, rispetto all’Ellesponto ed a Creta) si è sempre caratterizzata per continue guerre di lungo periodo, benché quella che Croce chiama “Romanizzazione” abbia dato ai Paesi europei un minimo comune denominatore al quale si era sottratta solo quella parte del Nord-Germania dove Publio Quintilio Varo 4 aveva “perso” le Legioni di Augusto. La “romanizzazione” della Germania fu completata da Inglesi e Statunitensi nel 1945. François Mitterrand disse che. malgrado tutto, fosse meglio accettare – sul medio-lungo periodo – una preminenza della Germania nella UE piuttosto che una Germania fuori dall’Europa e potenzialmente avversa. Il crollo di livello della classe dirigente non è un problema che riguardi solo l’Italia – come abbiamo visto nell’ultimo quarto di secolo – ed i Francesi hanno contribuito più della gestione tedesca della UE a spingere l’Inghilterra fuori dall’Unione. La pretesa del Tesoro tedesco di intromettersi nel sistema bancario dei singoli stati (una manna dal cielo per la nostra Italia taglieggiata dal sistema bancario e dai relativi Organi di controllo) facendo acquistare i dati altrui, e l’accampamento di profughi impiantato dai Francesi a Calais (come facevano – l’una in spregio dell’altra – le famiglie della “nobiltà nera” romana sui sagrati delle chiese frequentate dai rivali 5); l’invadenza della Grandeur francese nel Mediterraneo (con la complicità di una parte del gruppo dirigente italiano) sino all’assassinio di Gheddafi a costi non inferiori all’abbattimento del DC 9 Itavia 6 sul mare di Ustica, hanno rappresentato un invito ad andarsene. Probabilmente la Francia di Sarkozi 7 ha pensato di aver “regolato i conti” con l’Italia acquistando “La Banca” (salvando dall’imminente fallimento la BNL dove erano prevalenti i depositi degli Italiani “che contano”: un po’ come aveva fatto Sindona con la Banca Privata Finanziaria di Milano, poi assorbita dal Banco di Roma. La Banca francese che ha acquistato gli oltre mille sportelli, è la stessa che finanziava Saddam Hussein), tenendosi e mantenendosi “a vita” il Presidente con staff ed auto ma senza poteri. Come ebbe a dire il giornalista Armando Caprarica – lasciando l’amata Londra per Parigi – “i Francesi sono come noi Italiani ma non se ne rendono conto”: solitamente tengono meglio i Conti Pubblici e rispettano i patti. All’ultimo Presidente del Consiglio in procinto di cedere l’ENI alla Francia – a completamento dell’operazione Libia – hanno assicurato un “Asilo politico” retribuito.

François Hollande, incontrato per secondo – dopo la Merkel e prima di Renzi – da Theresa May, la nuova Prime Minister Britannica (solo in Italia si chiama Premier), ha chiesto che l’UK faccia in fretta ad andarsene. Molto più prudente la tedesco-orientale Angela Merkel che ha acquisito una visione globale e mondiale dei problemi: quante auto tedesche ci sono a Londra? almeno quanti pacchi di biscotti sfornati da Banderas, senza contare l’abbigliamento di alta gamma ed i nostri vini; quanta pasta trasporta a Londra il noto camionista ? che ha finalmente ceduto alle attenzioni della “vicina di casa” E’ un po’ come – avvertiva Giovanni Giolitti un secolo fa – se l’Italia rinunciasse al mercato tedesco che assorbe, da solo, un terzo di ciò che produce il Bel Paese. Un mediterraneo dove gli unici a scorazzare con armi atomiche siano i Francesi mentre gli Americani sono sempre più proiettati verso il Pacifico, forse non piace neppure alla Germania, tant’è che ha accettato un vertice sulla portaerei italiana ormeggiata a Ventotene. Nella grande Politica anche la posizione delle tazzine da caffè non è casuale.

La Francia è apparsa come il Paese meno in grado di fronteggiare il terrorismo islamista: pessimi colonizzatori, secondi solo alla Spagna, i Francesi non sono amati e non sono temuti. Persino i Corsi preferiscono sentirsi toscani piuttosto che francesi. Non sono stati in grado di “accogliere” migranti o “rifugiati”: nessun immigrato – anche dopo molti anni – si sente di “doppia nazionalità”; neppure gli Italiani.

La Francia ha ospitato (insieme a tanti brigatisti) l’Ayatollah Khomeyni per lunghi anni prima di accompagnarlo in Iran il 1° febbraio 1979 in spregio agli USA (ed inimicandosi i Sunniti) contando che l’industria tecnologica e bellica francese potesse sostituire quella italiana in Persia. Ad anni di distanza le pretestuose azioni giudiziarie orchestrate contro Finmeccanica paiono nella stessa linea di “subentro” ed assorbimento. Khomeyni sosteneva che “se l’Islam non è politico, non è niente”.

Per chi in gioventù ha girato l’Europa – sin oltre il “muro” – con le Bandiere del Movimento Federalista Europeo, è una delusione vedere “spingere” l’Inghilterra fuori e “chiudere la porta” alle Russie. Giuseppe Saragat – prima di assumere la presidenza dell’Assemblea Costituente – disse che l’Europa aveva riacquistato la Libertà grazie alla tenacia degli Inglesi ed al sacrificio dei Russi. Ma non è detto che per noi Italiani “scomposti” nella innaturale quanto ormai ineluttabile divisione per regioni, non sia di sollievo poter contare su 8 “Un Giudice a Berlino”: mi riferisco ovviamente ad un’Autorità di ultima istanza, “non coinvolta” o collusa, piuttosto che alla Magistratura in quanto tale che – nel nostro Paese – è il meglio od il meno peggio che abbiamo (ovviamente dopo i Carabinieri ed i Vigili del Fuoco, come attestano gli indici di gradimento degli Italiani). Ci aspettiamo che questa Europa – ormai “a varie velocità” – sappia coinvolgere (almeno per una parte dell’Organizzazione Europea politica, economica e militare) l’Inghilterra che ha votato, quel pezzo di Danimarca che se n’è andata da tempo, la Norvegia che non è entrata, quel paio di Paesi che non escludono di andarsene. Ormai il futuro è nelle mani di una o due generazioni successive a quella che ha operato positivamente da Ventotene a Maastricht e degli stessi sessantottini che hanno dapprima ostacolato (votando contro il Sistema Monetario Europeo) e poi mal gestito: tuttavia, se avessi un figlio in UK, sarei meno addolorato per la mutilazione del Grande Progetto perché mi sentirei rassicurato da una Costituzione che mette – da otto secoli – al primo posto “le Libertà” 9 davanti all’economia. Da ultimo ……. per vederla in positivo, ricordiamo la frase di Lenin: “I Tedeschi non saprebbero dare l’assalto ad una stazione ferroviaria …. senza prima aver pagato il biglietto” (concetto – quello del biglietto – che in Italia non ha mai avuto fortuna).

NOTE

1 Da alcuni Stati è riconosciuta come Former Yugoslav Republic of Macedonia (Πоранешна ЈугословенскаРепублика Македонија, Poranešna Jugoslovenska Republika Makedonija) tradotto in Ex Repubblica Jugoslava di Macedonia, acronimo FYROM).

2 Alla Corte dell’Aja Milosevich è stato assolto, da morto.

3 Benelux era chiamata l’Unione di Belgio, Olanda e Lusseburgo.

4 Il “disastro” di Varo (clades variana) avvenne il 1° settembre del 9 d.C. a Teutoburgo: Varo si suicidò 5 Una quindicina di anni fa ho assistito, ad un matrimonio in una nota Chiesa di Roma, alla stessa scena senza che vi fossero “rivalità”: i miei amici hanno dovuto affrettarsi ad elargire una congrua “elemosina collettiva” a chi appariva essere a capo dei questuanti (e che evidentemente sapeva di poter contare sull’impunità, avendo acquisito il “diritto di suolo” o di sagrato).

6 Sull’abbattimento del DC 9 Itavia, venerdì 27 giugno 1980, politici e Magistratura si sono accaniti sull’Aeronautica Militare Italiana per estorcere false dichiarazioni che coinvolgessero in qualche modo gli USA.

7 Sarkozi ha sposato un’italiana non completamente estranea all’accoglienza in Francia dei brigatisti latitanti.

8 “Ci sarà pure un giudice a Berlino“, diceva il mugnaio Arnold di Potsdam che, nel ‘ 700, opponendosi al sopruso di un nobile, dopo essersi inutilmente rivolto alla Magistratura locale (il “Giudice Naturale” diremmo noi) trovò Giustizia nella Corte Superore, a Berlino.

9 La Magna Charta Libertatum venne emanata il 15 giugno 1215 – a Runnymede, nel Surrey, a Sud di

Londra – da Re Giovanni.

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