COCULLO (AQ). SAN DOMENICO ABATE “IL RITO DEI SERPARI”.

2 Maggio 2014
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COCULLO 1 maggio 2014. Si è rinnovato nel piccolo paese dell’aquilano il particolare rito “dei serpari” che si intreccia tra tradizione pagana e fede cristiana nel nome di San Domenico Abate che protegge  dal morso dei serpenti , ma anche dal mal di denti,  dai cani idrofobi e dai  lupi. Per la festa la statua del Santo viene portata in processione con tanti serpenti aggrovigliati in essa. I rettili, innocui, raccolti nei monti circostanti e restituiti al loro habitat naturale dopo la celebrazione, sono mostrati al pubblico dagli abitanti che con simpatia e naturalezza se ne adornano. Grande festa dei bambini, anche non residenti, che felici li accarezzano come animali domestici, mentre i loro genitori non riescono neanche ad avvicinarsi.

 Il gesto di porre delle serpi intorno alla statua di un santo esprime la soluzione della eterna opposizione tra il mondo naturale con tutte le sue insidie e il mondo umano costretto a difendersi per sopravvivere : San Domenico in tale circostanza incarna la figura eroica capace di conciliare i due mondi.

 San Domenico rappresenta una tipica figura del mondo medioevale: nacque nel 951 a Colfornaro, nei pressi di Foligno, e morì il 22 gennaio del 1031 a Sora.Visse nell’atmosfera della spiritualità monastica benedettina, dedito alla fondazione di eremi e di conventi in Abruzzo e nel Lazio come risulta dalle due “Vitae” antiche, uniche fonti storicamente attendibili, quella di Alberico di Montecassino e quella di Giovanni, diretto discepolo del Santo.Esistono due reliquie donate direttamente dal frate benedettino: un dente molare ed il ferro della sua mula.Il primo, conservato in un reliquiario, viene baciato o posto sulla parte del corpo da guarire. Il secondo viene usato per “mercare” o solo toccare gli animali, in particolare le morre di pecore, per preservarli dai pericoli che la particolare natura dei luoghi presenta.

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