UCRAINA. La crisi sembra precipitare.

19 Aprile 2014
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Giovedì 17 aprile u.s. a Ginevra è stato firmato un accordo tra USA, Russia, UE, e Ucraina per cercare di mettere fine alla crisi ucraina. Sono passati solo due giorni per rendersi conto che l’accordo non ha messo fine alle violenze in atto.

Dopo la Crimea, gli insorti filo russi hanno proclamato la “Repubblica autonoma di Donetsk” occupando edifici pubblici in varie città dell’Ucraina orientale e non intendono riconoscere gli accordi di Ginevra ritenendo illegittimo il governo di Kiev. Tuttavia sarebbero disposti a deporre le armi in cambio di un referendum sull’autonomia. Il governo ucraino, che ha deciso di applicare la legge antiterrorismo ha comunque promesso una maggiore autonomia alle regioni dando inizio al dibattito in parlamento che dovrebbe introdurre emendamenti alla costituzione.

Le due grandi potenze, USA e Russia, dal loro punto di vista hanno iniziato a rimbalzarsi le responsabilità. Barack Obama non crede più alle promesse di Putin minacciando di inasprire le sanzioni economiche, Mosca ritiene inaccettabili le minacce degli alleati occidentali e sottolinea che la “responsabilità è collettiva”.

Il governo di Kiev che aveva lanciato un’operazione militare contro i rivoltosi ha offerto una tregua pasquale ai separatisti filorussi del sud-est dell’Ucraina. Lo ha annunciato alla Bbc il ministro degli Esteri ucraino, Andrii Deschizia.

Al momento risulta difficile prevedere uno sblocco della crisi in senso positivo, ma non si può neanche dire del contrario; tutte le dichiarazioni sembrerebbero avere come fine ultimo le elezioni presidenziali ucraine del 25 maggio 2014.

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