MUSEO DEDICATO A GARIBALDI NELL’ISOLA DI CAPRERA

29 Agosto 2012
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Nasce tra le mura di un antico forte sul mare un museo dedicato a Giuseppe Garibaldi

Informazioni della Difesa “On Line”

Stefania Elena Carnemolla 

Il 3 luglio del 2012 è stato inaugurato a Caprera, alla presenza del Presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, il Memoriale Garibaldi. Allestito nell’ex Forte Arbuticci, ora restaurato, è il primo museo nazionale dedicato a una singola figura storica. La struttura, edificata nel 1887 e facente parte del sistema difensivo dell’Arcipelago della Maddalena, nonché del passaggio, strategico, delle Bocche di Bonifacio e operativa fino alla Seconda Guerra Mondiale, sorge nel nord dell’isola, da dove domina il tratto di mare davanti Caprera. L’intervento di restauro, su progetto dell’architetto lucchese Pietro Carlo Pellegrini, ha pertanto consentito il recupero di una fortificazione di grande valore storico. L’operazione, finanziata dallo Stato italiano, nonché da alcune fondazioni bancarie, è stata gestita, coordinata dall’odierno Sottosegretario alla Presidenza del Consiglio dei Ministri, Paolo Peluffo, già con delega alle Celebrazioni per il 150°, dall’Unità Tecnica di Missione della Presidenza del Consiglio dei Ministri per i 150 anni dell’Unità d’Italia diretta da Giancarlo Bravi.

Il museo, che si snoda attraverso quattro corpi di fabbrica, è nato, spiega l’architetto Pellegrini, per la conservazione di «materiale cartaceo e storico, cimeli e collezioni su Garibaldi, le sue battaglie, i suoi scritti, le sue passioni, i suoi rapporti con l’agricoltura e il mare». Affianca l’esposizione tradizionale di oltre duecento opere fra documenti originali, quadri, busti e oggetti legati alla vita e alla fortuna iconografica dell’Eroe, una di carattere multimediale curata dallo studio N03 di Milano su concept e progetto dello studio Next Urban Solutions di Roma. Il progetto grafico è invece dello studio sardo Klojaf Studio di Salvatore Piredda. Anche la Marina Militare italiana ha giocato un ruolo mettendo a disposizione, allorquando si è trattato di rievocare attraverso riprese video di soggetto marinaresco la giovinezza di Garibaldi, filmati di repertorio e la nave scuola Amerigo Vespucci. La video installazione con la Amerigo Vespucci, dove suono del mare e idea di navigazione si mescolano a immagini di repertorio, è quella sugli anni di Garibaldi nella natia Nizza e i suoi primi viaggi per mare. Alcune immagini, come i «dettagli molto stretti delle corde e altri particolari sulla nave» spiegano i curatori di N!03 «sono state realizzate ad hoc», mentre tutte le altre, come quelle con le «vele spiegate con la nave in movimento» o con il «mare visto dalla nave in movimento» sono state fornite direttamente dalla Marina Militare.

Suoni d’ambiente, vento, rombi di cannoni, scalpiccio di cavalli, urla, spari, ricreano invece l’atmosfera delle battaglie nei quattro tableaux vivants dedicati all’Aspromonte, Terza Guerra d’Indipendenza, Mentana e Digione. Né poteva mancare la Spedizione dei Mille, dove animazioni grafiche, video, scritte e date, si sviluppano intorno alla cosiddetta «linea rossa», che del Memoriale costituisce elemento grafico primario. Sono questi solo alcuni esempi di una struttura museale dinamica che, complice il connubio fra tradizione e multimedialità, vuole far rivivere al visitatore la storia, le emozioni e i pensieri dell’eroe Garibaldi.

Durante l’inaugurazione il Presidente della Repubblica si è complimentato «vivissimamente» con coloro, fra cui il Sottosegretario Paolo Peluffo, che hanno contribuito alla realizzazione del museo in «tempi rapidissimi», congratulandosi, altresì, con gli studiosi, gli organizzatori, gli architetti, nonché con coloro, come il senatore Birardi, che hanno donato «cimeli e carte preziose» per la realizzazione di un museo, che, questa la speranza del Presidente della Repubblica, possa un giorno diventare «luogo di pellegrinaggio, di riflessione e di consapevolezza nazionale soprattutto per le giovani generazioni».

La cornice del museo è quella del Parco Nazionale della Maddalena, il cui Ente ha curato il verde della struttura piantando specie della macchia mediterranea e altre ancora di natura ornamentale. Fra le cinquecento piante posizionate accanto ad aree di sosta, panchine, zone di belvedere, esemplari di ginepro fenicio, elicrisio, leccio e corbezzolo, il cui nome scientifico, Arbutus unedo, rievoca quello del Forte, oggi sede del museo, mentre il verde della sua chioma, il bianco dei suoi fiori e il rosso dei suoi frutti, ricordano i colori della bandiera italiana. L’Ente Parco ha inoltre realizzato, in collaborazione con il Comitato Parchi per Kyoto, organizzazione non profit impegnata nel raggiungimento degli obiettivi del Protocollo di Kyoto, un progetto di rimboschimento di Caprera con la messa a dimora di tremilacinquecento piante selezionate fra le specie locali, sughere, lecci, olivastri e ginepri, che andranno a costituire il Bosco dell’Unità d’Italia. Il progetto, che intende contribuire alla salvaguardia della biodiversità e dell’ambiente grazie anche alla riduzione di gas climalteranti, è stato inaugurato alla presenza del Presidente della Repubblica con la «piantumazione simbolica» di un corbezzolo, la più «italica» fra le piante della macchia mediterranea.

L’inaugurazione del museo, che ha chiuso le celebrazioni per il Centocinquantenario, è stata organizzata in coincidenza con il 205° anniversario della nascita di Garibaldi, avvenuta il 4 luglio del 1807, nonché del primo festival di storia risorgimentale a lui dedicato. «Noi completiamo il programma delle celebrazioni con l’inaugurazione di questo Museo che ne rappresenta il più degno coronamento» ha detto il Presidente della Repubblica «perché, tra le maggiori figure dei protagonisti del moto unitario, quella di Garibaldi ha lo spicco straordinario del nostro eroe nazionale popolare. Intorno a lui si è, in Italia e fuori d’Italia, costruito un mito con solido fondamento, una leggenda e un fascino. Nello stesso tempo dobbiamo ricordare che questo combattente, questo uomo d’arme, questo condottiero e questo animatore del movimento per l’unità ebbe la capacità di riconoscere i limiti del suo ruolo, ebbe la capacità di temperare il suo orgoglio e di concorrere a quel concerto di volontà che fu determinante per raggiungere il grande obiettivo della unificazione nazionale, sotto la guida del Piemonte sabaudo e sotto la regia sapiente di Cavour, perché queste furono le condizioni storiche nelle quali si poté compiere il processo unitario».
Aperto al pubblico dal 15 luglio, il museo potrà essere visitato gratuitamente fino al 4 novembre 2012.

Stefania Elena Carnemolla

 

 

 

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