Lettera aperta al Presidente della RAI

2 Settembre 2011
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 Lettera tratta dal Blog del 150° Corso dell’Accademia Militare di Modena

www.150corsomontello.blogspot.com

Signor Presidente,
la mia generazione è stata testimone oculare della nascita della TV e della RAI. Porto sempre dentro di me una “profezia” di Pier Paolo Pasolini, che, come Lei ben sa, era talmente di sinistra da essere il primo sprezzante critico dello stesso Partito Comunista dell’epoca. Parlo dei tempi di Berlinguer, Presidente , e Berlinguer, pur avendo per me il solo torto di essere comunista, era comunque una persona seria. Pasolini predisse che televisione da un lato e consumismo dall’altro avrebbero portato il popolo italiano al “nichilismo”, al livellamento
assoluto delle coscienze , alla scomparsa di etica, i valori e di un consapevole spirito critico. E’ successo.

Non vado avanti, ora, con la solita tiritera sul fatto che pago il canone e quant’altro, perché cadrei in un luogo comune. Sono solo impotentemente avvilito per una “disinformazione” che va avanti da decenni e di cui la RAI è artefice assoluta , in nome e per conto del suo datore di lavoro: lo Stato. Passi per la censura di Andreottiana e antecedente memoria, passi per le calze nere delle gemelle Kessler , passi per i tabù sulle terminologie soggettivamente scorrette e da bandire. Quelle erano rose e fiori! Oggi siamo al “qualunquismo” assoluto.

Una dimostrazione?

–  Quando fa caldo, la gente lo sa da secoli che deve bere e mangiare frutta e verdura.

–  Gli anziani lo sanno benissimo che nelle ore di punta della canicola è meglio starsene a casa.

– Quando fa freddo e ci si ammala, la gente lo sa che non deve fare ricorso agli antibiotici se non su indicazione medica, soprattutto in concomitanza di patologie croniche.

–  Sempre quando fa freddo, è sbagliato suggerire il riscorso massiccio e indiscriminato alla vaccinazione antinfluenzale, perché le vaccinazioni in genere fanno di noi delle galline di allevamento, con difese immunitarie sempre più deboli.

–  Il 21 agosto scorso, due delle tre reti RAI di Stato, hanno detto che, per trovare un pò di frescura, bisognava andare a 4.000 metri. Sig. Presidente, a 4.000 metri, al top di una estate alla nostra latitudine, c’è lo zero termico, che non è proprio indice di “frescura”. Bastano 1.500 metri, anche meno. E a San Giorgio (VR) il 21 agosto alle 18,30 c’erano 19 gradi all’ombra. Perché imponete ai vostri cronisti di raccontare idiozie del genere?

–  Per non parlare dei milioni di veicoli in movimento in puntuale concomitanza con ponti e ferie sempre più povere. Cavolo: è una notizia importante, “rassicurante”, per le persone che guardano la TV, senza fare mai ponti o potersi permettere di andare in ferie.

–  Lo sciacallaggio mediatico ad oltranza per noti fatti di cronaca. Comodi depistaggi perché la gente non pensi a cose più importanti ? O solo per una questione di audience?
Io penso per entrambe le cose.

–  E per concludere in bellezza, Clooney che si separa dalla Canalis! Notizia importantissima in un TG di Stato!

Sig.Presidente, in questo modo i cittadini sono trattati come un gregge di pecore a cui, complice anche l’Azienda da lei Presieduta, sono stati tolti per decenni dignità, onore e libertà di pensare con la propria testa. Siamo diventati un popolo con il cervello completamente fritto, incapace di vedere oltre le apparenze. Siamo diventati plagiabili, deboli, egoisti, vuoti, ed abbiamo intere generazioni convinte in modo subliminale di “essere” quello che Voi e il Sistema avete esattamente voluto che fossimo. Noi non siamo, sig. Presidente, sembriamo. E il sistema politico, a 360°, non è da meno, perché cavalca esattamente l’opinione pubblica che ha.
Un giorno udii e vidi un annuncio di una Vs. bella e brava cronista. Rivendicava a nome dei cronisti RAI la libertà di dare della vera informazione: esatto, la vera informazione, quella che crea consapevolezza e magari trasmette anche valori. Di quella rivendicazione, non ne ho saputo più nulla. Evidentemente: “The show must go on !” Ma a me non sta bene e spero che  altri , leggendo quello che ho scritto, inizino semplicemente a allenare di nuovo la propria testa al “pensiero” cosciente. Perché, se non si riparte dal cervello, l’uomo in genere ha poca strada davanti a sé e l’Italia in genere ne ha ancora meno.

RingraziandoLa per l’attenzione ma con poche speranze, cordiali saluti,

Giuseppe IACONO

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