SOMALIA: IL PIÙ GRAVE DISASTRO UMANITARIO NEL MONDO

31 Luglio 2011
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Corno D’Africa

Nel Corno D’Africa, come se non bastasse la cattiva politica delle classi dirigenti alla guida dei governi ed i conflitti tribali  in atto da anni, la situazione umanitaria nella Regione si è aggravata a seguito della grave siccità in atto. L’ONU ha dichiarato che in Somalia è in corso il più grave disastro umanitario nel mondo. Somalia ed Etiopia sono i paesi dove più grave è la situazione, ma difficoltà si riscontrano anche nel nord del Kenia in Sudan e a Gibuti. Oltre 12 milioni le persone a rischio che necessitano di aiuti alimentari.
Dalla Somalia, una nazione senza Governo e senza Stato da anni dove sono attive bande di fondamentalisti legati ad Al Qaida (Shabaab) che impediscono l’ingresso degli aiuti,  si registra un flusso continuo di persone in fuga dalla guerra e dalla siccità. Save The Childrenvaluta un esodo giornaliero  di 1.300 somali di cui 800 bambini. Oltre 750mila i rifugiati che vivono nei paesi della regione: Kenia, Yemen ed Etiopia.Particolarmente critica sarebbe la situazione nel campo profughi di Dadaab al confine con il Kenia dove dall’inizio dell’anno oltre 60mila profughi hanno trovato rifugio. La popolazione complessiva del campo supera le 370mila unità. I bambini che riescono a raggiungere i campi profughi sono così denutriti da avere solo il 40% delle probabilità di riuscire a vivere. l’organizzazione dell’ONU per l’alimentazione e l’agricoltura occorrono urgentemente almeno 120 milioni di dollari, che sarebbero solo un anticipo su 1,6 miliardi di dollari complessivi.
Nei giorni scorsi si è svolto a Roma, su iniziativa della Francia presidente di turno del G20, un incontro per tentare di capire la volontà politica dei paesi donatori a fornire aiuti. All’incontro di Roma ha fatto seguito un altro vertice a Nairobi, nella capitale del Kenia, dove si sono sollecitati  i vari stati che hanno promesso aiuti a formalizzare le risorse finanziarie che metteranno a disposizione. Segnali positivi sarebbero venuti dalla Banca Mondiale con uno stanziamento di 500 milioni di dollari, l’Unione Europea avrebbe pronti 100 milioni e l’Italia ne avrebbe stanziato 13 più altri 4 mirati alle comunità agropastorali. Nel frattempo l’ONU ha iniziato a lanciare aiuti paracadutati.

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